«Vi spiego la rivoluzione dei rifiuti Ora la Toscana cambi mentalità»

Il primo passo del nuovo Piano rifiuti Dai privati 39 progetti per gli impianti
17 Maggio 2022
Gestione rifiuti, in Toscana arrivate proposte per 39 nuovi impianti: ecco i prossimi step
17 Maggio 2022
Mostra tutti gli articoli

«Vi spiego la rivoluzione dei rifiuti Ora la Toscana cambi mentalità»

La Nazione, Cronaca Toscana

«Vi spiego la rivoluzione dei rifiuti Ora la Toscana cambi mentalità»

L’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni illustra i punti cardinali del bando e applaude alle proposte Manda un messaggio al ’compagno’ Gualtieri e apre agli industriali: «I vostri scarti nei nuovi impianti»

di Luigi Caroppo FIRENZE Ecco i punti cardinali del piano dei rifiuti in Toscana delineati dall’assessora toscana all’Ambiente Monia Monni. Il suo compagno di partito e sindaco di Roma Gualtieri è alle prese con il progetto termovalorizzatore. 

Perché non ha scelto la via toscana all’innovazione come lei definisce la rivoluzione del trattamento degli scarti?

«Roma vive una grande emergenza. La situazione Toscana è ben diversa. Il nostro obiettivo è superare le discariche, sapendo che su quelle si fonda la nostra attuale e sostanziale autosufficienza. Per farlo abbiamo scelto di indagare la possibilità di riferirsi a tecnologie in grado di recuperare materia più che energia, che potessero effettuare scambi di calore e prodotti con il tessuto produttivo al contorno, che non producessero anidride carbonica in forma gassosa (prima responsabile dei cambiamenti climatici), che offrissero risposte anche ai distretti produttivi e che non emettessero un filo di fumo in atmosfera. Abbiamo scelto di sostenere impianti che non smaltiscano, ma producano. Detto questo ogni scelta parte dalla lettura del proprio territorio e dei suoi bisogni, quindi rispetto la scelta di Gualtieri».

Lei è particolarmente soddisfatta delle risposte al bando. 

«Sono molto soddisfatta della proposta impiantistica avanzata perché guarda alle tecnologie più evolute e ci consente di traguardare con concretezza gli obiettivi di sostenibilità ambientale a cui la Toscana ambisce. Ma è un successo anche di metodo, perché sottolinea quanto siano virtuosi i modelli che si fondano sulle proposte dal basso, senza logiche impositive, e nel segno della massima trasparenza».

Il mercato ha risposto bene. 

«Il mercato che ha partecipato all’avviso è quello prevalentemente dei gestori pubblici che operano in Toscana. Questo tipo di dinamismo, associato alla voglia di ogni territorio di essere protagonista della transizione verso l’economia circolare, rafforza ulteriormente il ruolo di governance pubblica che pone sotto la regia di Regione e Comuni (attraverso le Ato) il complessivo processo di transizioneche che si può realizzare solo vedendo nei rifiuti una risorsa e dotandosi di un’adeguata impiantistica che superi le discariche. Maturità del tessuto imprenditoriale, condivisione territoriale, trasparenza e rafforzamento della governance pubblica sono anche presidi di legalità di imprescindibile valore».

I tempi non sembrano veloci però. 

«La velocità è una condizione necessaria con cui fare i conti sia per dare risposte a cittadini e imprese sia per cogliere le opportunità del Pnrr. Ma serve certezza e chiarezza nei processi e nei tempi. Offrire ampio spazio al confronto e alla partecipazione, pur consapevoli della necessaria sintesi che va trovata, valutare con attenzione il parco progetti, non è una dilazione dei tempi, ma l’occasione di fare le cose al meglio. Quando trasmetterò la proposta di Piano al Consiglio regionale a fine settembre entreremo nel vivo».

Dialogo con il territorio e con le parti sociali. 

«La Toscana vince la sfida se ogni territorio è disposto a prendersi carico di un pezzo della sfida. Dobbiamo fare un salto di mentalità. Se passiamo in rassegna le proposte arrivate vediamo che c’è una distribuzione geografica che coinvolge ogni territorio della Toscana, ma laddove si concentra una maggiore dinamicità sarà necessario fare sintesi. Al tempo stesso, avvieremo un percorso di partecipazione perché vogliamo conoscere centimetro per centimetro le proposte e vogliamo mettere i cittadini nelle stesse condizioni».

La Tari si abbasserà?

«Noi continuiamo ad assumerci un impegno serio e preciso con le toscane e i toscani: realizzare un’impiantistica di economia circolare nel segno del massimo rispetto dell’ambiente e che assicuri efficacia, efficienza ed economicità del servizio. La Regione come noto non ha competenza dirette sulle tariffe, ma è chiaro che superare il sistema delle discariche significa evitare procedure di infrazione europee e meccanismi disincentivanti che renderanno il loro ricorso svantaggioso anche sul piano economico. Alle promesse mi piace contrapporre la concretezza del lavoro».

E gli scarti industriali?

«Ho sempre chiarito il ruolo attribuito alla Regione che riguarda la pianificazione dei rifiuti urbani, ma credo fermamente che l’economia circolare superi impostazioni datate e offra prospettive nuove. Negli impianti proposti è spesso prevista la possibilità di trattare sia rifiuti urbani sia scarti industriali ed è questa la soluzione virtuosa da perseguire».

Chiamaci
Raggiungici