Quattro symposia, otto tavoli tecnici, un seminario formativo e oltre sessanta relatori collegati da tutta Italia e dall’Europa, esperti di tematiche green. Tutto pronto per “The Green Symposium Napoli 2020” l’iniziativa, in programma oggi e domani, venerdì 23, ottobre in modalità online, organizzata da Ricicla.tv con il board tecnico scientifico di Ecomondo e il patrocinio dell’Unione Industriali Napoli. Al convegno parteciperà anche l’Ad di Sei Toscana, Marco Mairaghi, che presenterà l’esperienza del gestore unico dei rifiuti della Toscana meridionale, l’ambito territoriale più grande d’Italia, con i suoi 104 Comuni e una superficie di oltre 12.063 km². Mairaghi sarà tra i protagonisti del symposium di oggi, con inizio alle 15:30, dove si parlerà dei fondi strutturali e fondi nazionali e delle corrette vie di accesso a finanziamenti per progetti di ripartenza green. “Essere stati chiamati a presentare la nostra esperienza assieme alle più importanti realtà nazionali ed europee è per noi non solo un motivo di orgoglio, ma anche la conferma che la strada che abbiamo intrapreso negli ultimi anni sia quella giusta – commenta Mairaghi –. Sono convinto che la ripresa post-covid debba essere decisa e promossa in chiave green, valorizzando le migliori potenzialità dell’Italia fra cui, appunto, c’è il mondo del ciclo integrato dei rifiuti, una vera e propria eccellenza. Sei Toscana è sempre più parte integrante del mondo della green economy e sta lavorando da tempo per cercare di promuovere azioni e progetti di sviluppo legati a una crescita sostenibile, anche in partnership con utility, centri di ricerca e aziende leader nel proprio campo attraverso il contratto di rete AIRES. Il Recovery Plan europeo, che punta ad attivare consistenti finanziamenti comunitari, dovrà rifondare e rilanciare con un nuovo Green Deal l’ambizioso progetto europeo per un’economia avanzata, decarbonizzata e circolare”. Al “The Green Symposium Napoli 2020” partecipano i rappresentanti della Commissione europea, delle più grandi multiutility nazionali, di associazioni di categoria, dei fondi nazionali e strutturali, dell’Agenzia di coesione territoriale, di università e centri di ricerca oltre a assessori e dirigenti con deleghe all’ambiente di sette regioni italiane.