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Utility, è Nicola Perini il nuovo presidente di Confservizi Cispel Toscana
L’attuale amministratore unico di Consiag rappresenterà le imprese toscane che gestiscono servizi pubblici
Di Luca Aterini
All’interno delle sale Maggio Musicale Fiorentino è stato eletto oggi il nuovo presidente di Confservizi Cispel Toscana, l’associazione che rappresenta circa 170 aziende attive nei servizi pubblici in Toscana – dal servizio idrico integrato alla gestione rifiuti, dal trasporto pubblico locale alla distribuzione gas –, che insieme valgono oltre 20.000 addetti, un fatturato di 4,5 miliardi di euro e circa 700 milioni di euro l’anno di investimenti.
Dopo lo storico presidente Alfredo De Girolamo, alla guida di Cispel dal 2002, il nuovo punto di riferimento per le utility toscane è Nicola Perini, attuale amministratore unico di Consiag: una realtà nata nel 1975 grazie all’unione dei Comuni di Prato, Scandicci e Sesto Fiorentino – primo esempio in Toscana di gestione consorziale dei servizi acqua e gas – e oggi tra i principali soci di Publiacqua e del gruppo Estra.
Classe 1965, fiorentino, Perini è alla guida di Consiag dal novembre 2018, dopo aver maturato circa 30 anni di esperienze nel settore privato. Dal 2004 al 2009 ha ricoperto la carica di consigliere comunale a Firenze: fino al 2006 è stato anche membro del cda di Ato 3 Toscana Acqua, mentre dal 2006 al 2009 nell’Ato Toscana Rifiuti.
Come presidente di Cispel, adesso per Perini è il momento di affrontare nuove sfide, a partire dalle due più grandi già in campo per le utility toscane.
La prima riguarda la concreta attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che per perseguire la transizione ecologica non potrà evitare di far leva sui servizi pubblici locali: il comparto toscano sotto questo profilo ha già dato disponibilità ad accrescere gli investimenti sul territorio fino a 1 miliardo di euro l’anno, se ci saranno le condizioni per concretizzarli.
La seconda riguarda il progetto lanciato lo scorso dicembre dai Comuni di Firenze, Empoli e Prato per andare a comporre una “multiutility della Toscana” che unisca i servizi pubblici nel comparto idrico, ambientale ed energetico all’interno di un unico soggetto interamente pubblico, che nel frattempo ha già fatto passi avanti.
Il tutto all’interno di un contesto che già da alcuni mesi sta affrontando una fase di profondo rinnovamento: si pensi ad esempio all’affidamento dei servizi d’igiene urbana a Retiambiente nell’Ato costa, a partire dal gennaio di quest’anno, o all’ingresso di Iren a fine 2020 in società di primo piano nell’economia circolare toscana. Cambiamenti già in corso, che se ben gestiti potranno offrire concrete possibilità di sviluppo sostenibile al territorio.