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“Un futuro verde per Sei Toscana e per l’Europa”: l’intervista de La Nazione al presidente di Sei Toscana Leonardo Masi

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l presidente di Sei Toscana, Leonardo Masi è stato intervistato dal quotidiano La Nazione. Nell’intervista, realizzata dal caporedattore Pino Di Blasio, Masi racconta le attività, i servizi, i progetti, le idee e gli obiettivi per il futuro di Sei Toscana. Un futuro sempre più green. Di seguito l’intervista.

Presidente Leonardo Masi, è finito il monitoraggio di prefettura e Anac su Sei Toscana?

«Un passaggio significativo per l’azienda, grazie anche al prefetto Gradone sono stati due anni di lavoro molto intenso. Con adempimenti e interventi estremamente complessi per sanare le anomalie tecniche e finanziarie della concessione».

Quali anomalie?

«Non c’era neanche la certezza della durata, un accordo integrativo nel 2015 allungava la concessione oltre i 20 anni, senza stabilire quando, dietro uno sconto sulle fatture. Abbiamo trovato un accordo con Ato e i 104 Comuni, ripristinando la durata ventennale».

Il prefetto ha ribadito il ritorno della vocazione pubblica

«Prima l’ingresso di Estra, ora l’acquisizione di Iren, riequilibrano la governance tra parte pubblica e privata. Il clima in Sei Toscana è radicalmente cambiato in questi due anni. Prima c’era un contenzioso sistematico con Ato e i 104 Comuni, nessun corrispettivo per il servizio era condiso tra le parti, Sei li impugnava sempre davanti al Tar».

Si apre la stagione di dialogo?

«Con Ato abbiamo già firmato tre accordi di conciliazione sui corrispettivi e ne stiamo firmando un quarto sul regolamento di controllo della gestione. I rapporti con i 104 Comuni sono stati ricuciti».

I litigi erano colpa di Sta?

«Non cerco colpevoli oggi, mi interessa che i problemi siano risolti. Il percorso non è ancora completato. Sei Toscana deve essere sentita dai territori come la loro azienda. La raccolta dei rifiuti è il servizio più vicino ai cittadini, più dell’acqua. Vogliamo accelerare la transizione verso l’economia circolare. Sei Toscana è il gestore unico dell’area vasta più ampia d’Italia e più ricca dal punto di vista paesaggistico e ambientale. Come azienda dobbiamo valorizzare l’investimento dei soci, ma essere anche un veicolo fondamentale per l’affermazione dell’identità territoriale di questo pezzo di Toscana».

Quando entrerà Iren?

«Tra settembre e ottobre i passaggi saranno completati. Ma Sei Toscana è due piani sotto. Prima passerà di mano Unieco, poi le quote di Sta, che ha la partecipazione di Sei Toscana e Sienambiente. Ci saranno profonde novità nella governance dell’azienda, non ci sarà più nessuna forma di tutoraggio e arriverà un socio che ha grande capacità di investimento.

Cambi in consiglio?

«Dipende dalle scelte dei consiglieri in carica».

Cosa si aspetta da questa nuova governance?

«Un cambiamento di clima, il superamento delle liti feroci sulle quote azionarie. E che venga concretizzato il piano industriale, in sintonia con Ato. E’ lo strumento fondamentale per dare corpo alla green economy nella Toscana del sud».

Cosa contiene di così rivoluzionario il piano di Sei?

«Una radicale trasformazione nei servizi, infrastrutture tecnologiche per incentivare la raccolta differenziata e portarla dal 50% attuale al 70%, progetti per arrivare alla tariffa puntuale. Ci sono 50 milioni di euro di investimenti previsti, parte sono già stati attuati».

Nessun nuovo impianto?

«La Toscana del sud è un’area che ha impianti importanti per lo smaltimento dei rifiuti, dai due termovalorizzati di Poggibonsi e San Zeno ai futuri biodigestori. Noi pensiamo ad impianti per valorizzare i materiali riciclabili, dalla carta al vetro e alle lattine, e reimmetterli sul mercato. Le scelte sugli impianti vanno fatte con i territori. E’ utopistico e controproducente pensare a impianti senza avere l’accordo con i Comuni».

La green economy è la carta per avere fondi dall’Europa?

«Studieremo il Recovery Fund e i piani di investimento sull’economia circolare. Con Urban Agenda della Ue stiamo sperimentando, a Civitella in Val di Chiana, Sarteano e Follonica, le tecnologie per la tariffa puntuale. La lettura hi tech del sacchetto, altri progetti per far pagare ai cittadini in base a quanti e quali rifiuti producono. Più differenziano, meno pagheranno. Sei Toscana sarà protagonista di questa nuova stagione».

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