Trasformare i rifiuti urbani in mangime: si può fare e c’è una scuola che lo insegna

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Trasformare i rifiuti urbani in mangime: si può fare e c’è una scuola che lo insegna

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Trasformare i rifiuti urbani in mangime: si può fare e c’è una scuola che lo insegna Di Loris Savino – pubblicato il: 24 Gennaio 2022

Lezioni frontali online e storie di imprenditoria virtuosa, per arrivare al cuore di uno degli aspetti più discussi della circolarità: al via questo febbraio Smart Feed, la winter school internazionale promossa da Fondazione Cariplo in collaborazione con il Consozio Italbiotec. Dai rifiuti solidi urbani a un’alimentazione animale sostenibile, passando per insetti e microalghe: gli ingredienti suonano quantomeno insoliti e il progetto certamente ambizioso. Eppure, non si tratta di previsioni fantasiose, ma di un paradigma che è già realtà e che, anzi, si appresta ora a diventare materia di studio.

La proposta nasce da Smart Feed, progetto di ricerca avviato nel 2020 dal dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, che racconta in effetti un modello di economia circolare nella sua espressione più classica, in cui il punto di partenza sono ancora una volta i rifiuti. E sì, questa volta proprio i rifiuti a cui comunemente ci riferiamo, anche quelli – per intenderci – che derivano dalle economie domestiche di ognuno di noi. La frazione organica dei rifiuti solidi urbani rappresenta, infatti, una preziosa fonte di materia organica biologicamente preziosa e si presta per questa ragione a essere una materia prima adatta alla valorizzazione in prodotti ad alto valore aggiunto. Se a questo si aggiunge che, nella sola Lombardia, nel 2020 sono stati recuperati attraverso la raccolta differenziata circa 1,2 milioni di tonnellate di frazione organica di rifiuti solidi urbani (fonte: rapporto Ispra 2021), possiamo forse avere un’idea delle proporzioni dell’opportunità che stiamo sprecando.

L’idea di Smart Feed era stata allora di raccogliere la sfida e affrontarla mediante un approccio duplice e sinergico: da un lato, si utilizzano questi scarti come terreno di crescita per alcune specie di insetti, ricavando da essi una fonte di proteine da destinare all’alimentazione animale. Dall’altro, sottoponendo la frazione residua a un processo di digestione anaerobica, si possono recuperare altri nutrienti, utili per la crescita di microalghe, le quali finiscono poi per essere lavorate in farina da combinare alla fonte proteica alternativa offerta dagli insetti. Quel che resta dei rifiuti organici, a chiusura del cerchio, trova infine impiego come fertilizzante. Un meccanismo virtuoso, che rispetta in pieno i valori della circolarità e che emerge come proposta valida nel recupero degli scarti urbani. E così, a quasi due anni dall’avvio del progetto, da Smart Feed prende ora le mosse un’opportunità imperdibile per coloro che vogliano seguire le stesse orme nella direzione di una chiusura efficace del ciclo dei rifiuti. Online il 15, 23 e 24 febbraio apre le porte la Smart Feed International winter school, tre giornate di lezioni accademiche e di testimonianze dal mondo dell’imprenditoria sul tema del recupero dei rifiuti solidi urbani e della creazione di prodotti ad alto valore aggiunto.

L’iniziativa, promossa da Fondazione Cariplo e Consorzio Italbiotec, esplorerà tra le altre cose l’approccio della produzione di biomassa da insetti e della coltura di microalghe come materie prime per la formulazione di mangimi per allevamenti animali. Nel corso della winter school agli studenti verrà inoltre offerta la possibilità di acquisire abilità di modellazione aziendale attraverso una sessione di gioco aziendale e la formulazione di un business plan efficace nel settore dell’economia circolare. Le iscrizioni sono già aperte: non resta che accettare la sfida e imparare così a chiudere l’enorme cerchio tuttora interrotto dai milioni di tonnellate di rifiuti urbani che ancora aspettano di trovare un nuovo valore.

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