Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Termine scioglie i nodi
«Presto un chiarimento con i vertici di Iren»
Scarlino. Ipotesi inceneritore ormai chiusa, ma si può trattare con Iren su altre tipologie d’impianto per chiudere il ciclo dei rifiuti in modo virtuoso. A schierare il Partito democratico sulla “linea del Piave” è Giacomo Termine, segretario provinciale piddino e sindaco di Monterotondo Marittimo. «Sulla questione dell’inceneritore di Scarlino qualcuno afferma che nella posizione del Pd ci siano contraddizioni, ma non è così». Esordisce il segretario sottolineando che il Pd è «per la difesa del manifatturiero, a condizione che stia nella sostenibilità ambientale». Perché «il grande problema in questi anni non è stato solo avere un impianto obsoleto, ma anche l’inadeguatezza manifestata dai dirigenti di Scarlino Energia».Posizionato il partito, Termine tiene a sottolineare che con il subentro di Iren Ambiente a Sta (gruppo Unieco) c’è una novità che può aprire nuovi scenari. «Con il cambio di proprietà – argomenta – si rende necessario riaprire il discorso e ragionare con il nuovo management per verificare se ci siano un cambio di strategia e prospettive occupazionali sostenibili ambientalmente». L’apertura di credito, in una sorta di “stop and go” (frenata e accelerata) significa una preclusione nei confronti dell’inceneritore, che «non serve alla provincia di Grosseto, e nemmeno all’Ato Toscana Sud. A questo impianto il Pd dice fermamente No», anche se – tiene a precisare – «la battaglia impostata da taluni autonominati ambientalisti su posizioni ideologiche e pregiudiziali, è fondata solo su una visione strumentale». E per marcare le differenze coi comitati aggiunge: «lo dico con chiarezza: ci sarà sempre una percentuale di rifiuto non differenziabile che dovrà andare in discarica, oppure essere destinata a incenerimento. Fra le due ipotesi, un termovalorizzatore offre maggiori garanzie sotto il profilo ambientale e sanitario».Per questo motivo, specifica Termine «il nostro non può che essere un no all’attuale impianto di Scarlino motivato in modo oggettivo e non pregiudiziale». A questo punto Termine entra nello specifico: «in tutti questi anni il sistema di raccolta dei rifiuti in provincia di Grosseto è cambiato, si è evoluto, e la raccolta differenziata è cresciuta grazie al buon lavoro dei Comuni. Ma se non avremo un sistema che chiude l’intero ciclo con un impianto funzionale al riutilizzo del rifiuto – quindi non un inceneritore – non avremo un contenimento delle tariffe per i cittadini, e nemmeno uno sviluppo occupazionale». A partire da tali considerazioni, il Pd ritiene importante e urgente «affrontare e risolvere proprio questa questione, che è complessa e urgente». Perché «la difesa del lavoro è strategica per tutta la provincia di Grosseto, e non è possibile rinunciare a un potenziale polo occupazionale». L’ingresso di Iren a Scarlino, da questo punto di vista «potrebbe essere un’occasione per conciliare finalmente i due temi: ambiente e occupazione». Non volendo «perdere nessuna occasione». L’impegno che Termine prende per la prima volta in modo pubblico «è ad avere presto un chiarimento in merito alle intenzioni di Iren». Obiettivo dichiarato: «sviluppo sostenibile con risvolti occupazionali e anche tariffe calmierate». Per cui è essenziale un confronto «con la Regione Toscana».