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Tassa rifiuti, un salasso «Serve più differenziata»

La Nazione, Cronaca di Siena 

Tassa rifiuti, un salasso «Serve più differenziata»

Tari in crescita dappertutto: le tariffe sono decise dall’Autorità Nazionale 

Per alleggerire il peso sulle famiglie la Toscana punta all’85% di scarti riciclati

I redditi calano, le famiglie sono in difficoltà e intanto le bollette aumentano. Anche quelle della Tari. A fissare le tariffe, a Milano come a Firenze o Palermo è Arera, l’autorità unica che regola anche quelle della luce e gas su mercato tutelato. In questo caso il Comune delibera, ma a decidere è appunto l’Autorità, mentre strategie e gestione del servizio sono di competenza degli Ato, cioè gli ambiti territoriali. In Toscana ce ne sono tre: Costa, Centro e Sud. Ma c’è chi chiede di ripensare a questo sistema, con tariffe non più decise a Roma, ma a livello territoriale, e con Ato più piccoli, di ambito provinciale. E’ la proposta ad esempio del Comune di Pisa dove – dopo i prezzi bloccati per alcuni anni – le tariffe sono state riviste al rialzo proprio in seguito alle decisioni di Arera. Proprio a Pisa gli aumenti medi Tari vanno quest’anno dal 10 al 14% per l’utenza domestica. Secondo lo studio del Servizio lavoro coesione e territorio Uil, che ha elaborato i costi in 107 città capoluogo di provincia per una famiglia di quattro persone con una casa di 80 metri quadrati, è Pisa l’unica città toscana – e la terza dopo Agrigento e Crotone – a trovarsi nella top ten delle più care d’Italia per la Tari. La spesa media è di 473 euro rispetto ad una media nazionale di 309, anche se sotto la Torre pendente il Comune proprio il Comune ha adottato un corposo pacchetto di agevolazioni e riduzioni per le famiglie ma anche per le attività commerciali penalizzate dal Covid. Ma come fare in generale a invertire la tendenza e a stabilire nuovi metodi di calcolo come la tariffa puntuale, rapportata alla reale quantità di rifiuti non riciclabili prodotta da ogni famiglia? In questi giorni si è aperto il confronto sul piano rifiuti della Regione Toscana. Sono 39, di cui 32 con i requisiti richiesti, le manifestazioni di interesse arrivate da parte di soggetti privati per realizzare impianti di riciclo e recupero rifiuti. Il piano per l’economia circolare ha infatti l’obiettivo di arrivare nel 2035 all’80-85% di raccolta differenziata — oggi è il 65% — con il 65% di materiale recuperato e solo un 10% in discarica contro l’attuale 34%. «Siamo fiduciosi che arrivi una convocazione quanto prima per sederci a un tavolo di confronto su questo tema delicato – commenta Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana -. Ci auguriamo che la proposta di nuovi impianti porti con sé anche un abbattimento della Tari».mo.pi.

1 I RINCARI

Perché i prezzi sono lievitati?

Perché la Tari è aumentata? Col nuovo metodo tariffario, risponde Ato Toscana Centro, sono emersi i costi dei Comuni per il servizio che prima erano «annegati» in tutto o in parte sui bilanci. Poi aumentano i costi di produzione, gli investimenti e le nuove norme dettano obblighi e nuovi costi.

2 LE AGEVOLAZIONI

La leva degli sconti in mano ai Comuni

Le agevolazioni sono disposte da ogni Comune che definisce importo e categorie sostenute. Su questo punto si registra grande variabilità in relazione alle disponibilità di bilancio del Comune, ai fondi nazionali e alle politiche sociali attuali per il sostegno a famiglie o alle categorie più deboli.

3 I NUMERI

Rifiuti, in media 584 kg per abitante

In Toscana (dati 2020) siamo al 62,14%. Brilla Ato Toscana Centro, con il 66,60%. Ato Toscana Costa è al 65,57%, e Ato Toscana Sud al 50,15%. La provincia più virtuosa è Lucca (76,60%), ultima Grosseto (45,86%). Mediamente nella regione i rifiuti urbani sono pari a 584 chili ad abitante.

4 SCENARI

La tariffa puntuale «pesa» gli scarti prodotti

L’introduzione della tariffa corrispettiva (o puntuale) si basa sulla possibilità di «pesare» con precisione le quantità non differenziate. Richiede quindi sistemi tecnologicamente adeguati Ato Toscana Centro conta di portare a tariffa corrispettiva almeno 10 comuni nel 2023.

5 LA FATTURA

Incidono i mq di casa e il numero residenti

La quota fissa è calcolata moltiplicando la superficie di casa (+pertinenze) per la tariffa unitaria corrispondente al numero degli occupanti l’abitazione. La quota variabile è fissata dal Comune in rapporto al numero abitanti. A queste voci si somma il 5% di tributo provinciale

6 I BALZELLI

Tributo «Tefa» vale il 5% di tutto l’imponibile

Si chiama Tefa, è il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali riguardanti l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, il rilevamento, la disciplina e il controllo degli scarichi e delle emissioni e la tutela del suolo. In genere è il 5% sull’ imponibile delle altre voci Tari.

7 IL RISPARMIO

I punti eco-bonus Premio ai più virtuosi

Alcuni Comuni premiamo con sconti Tari la differenziata. E’ il caso di Pisa: i rifiuti riciclabili conferiti alle isole ecologiche (es. ingombranti, oli esausti, apparecchi elettrici, legno, ferro…) vengono pesati e ad ogni kg corrisponde un punteggio che si trasforma in uno sconto sulla fattura.

RIFLETTORI

La stangata città per città

Con la ridefinizione dei criteri per quantificare il costo del servizio della tassa sui rifiuti, le bollette Tari sono aumentate un po’ ovunque. Lo studio del Servizio lavoro coesione e territorio Uil evidenzia l’aumento, tra il 2020 e il 2021, della città di Lucca, pari al +15,5% e un costo medio annuo di 326,80 euro. Superiore al 10% (precisamente 12,7%) anche l’incremento a Livorno, dove la bolletta ‘vale’ circa 396 euro l’anno, sempre per la famiglia tipo presa in considerazione dalla Uil (4 persone in una casa di 80 metri quadrati).Segue Arezzo, dove tra il 2020 e il 2021 l’incremento ha superato il 10%, con un costo medio di quasi 338 euro, a Massa +8,3% con un costo medio di quasi 423 euro, a Siena si sfiora il +8%, con una spesa che supera i 271 euro l’anno. A Carrara l’aumento è del 2,3 per cento per un costo medio che sfiora i 400 euro l’anno, quindi Pistoia a +1,3% e un costo annuo di 373 euro. Sostanzialmente stabili Prato (+0,8%), dove si spendono poco più di 306 euro di Tari, e Grosseto (+0,3%), con 384 euro. Nella città metropolitana di Firenze la Tari è invece in calo: -2,5% tra il 2020 e il 2021 per un costo medio di 243 euro l’anno. Grosseto è inoltre tra i 10 comuni capoluogo d’Italia in cui la Tari ha registrato la flessione più alta negli ultimi cinque anni, cioè dal 2017: è del -10,1%.

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