Tariffe più basse per metà dei comuni Ma è incognita sull’assemblea Ato

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Tariffe più basse per metà dei comuni Ma è incognita sull’assemblea Ato

Il Tirreno’

Dopo il nulla di fatto del 27 agosto, quando la mancanza del numero legale ha costretto a sospendere i
lavori, è stata fissata per lunedì 7 settembre la nuova assemblea dei 104 comuni che compongono l’Ato rifiuti
Toscana sud. L’appuntamento non è da prendere sottogamba: l’assemblea è chiamata ad approvare – tra le
altre cose – il corrispettivo che i Comuni devono pagare per il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti e per lo
spazzamento delle strade, sulla base del quale i Comuni stabiliscono poi la Tari, la tariffa che i cittadini sono
chiamati a pagare. E quella di lunedì 7 è forse l’ultima chiamata. I Comuni hanno infatti tempo fino al 30
settembre per approvare la Tari, cosa che non si fa su due piedi. Se il corrispettivo non viene approvato,
scatteranno le tariffe dell’anno scorso. E diversi Comuni, per i quali quest'anno il servizio è costato meno e
che dunque avrebbero la possibilità di abbassare la Tari ai propri cittadini, avrebbero le mani legate; non
potrebbero insomma presentare ai cittadini bollette inferiori rispetto all’anno scorso. In tutto l’Ato il
corrispettivo ammonta a 160 milioni di euro. E sono esattamente la metà, in provincia di Grosseto, i Comuni
che potrebbero prevedere importanti sconti. Sono in fermento Castiglione della Pescaia e Castell'Azzara, per
i quali la spesa 2020 è del 23% e del 23,4% inferiore rispetto al 2019, Sorano (-15,2%), Pitigliano (-13,5%),
Montieri (-11,3%), solo per citare quelli i cui ribassi sono a due cifre. Ma anche altri Municipi del Grossetano
vedono all'orizzonte una riduzione del corrispettivo (tra i quali Arcidosso, Semproniano, Monterotondo
Marittimo; anche il capoluogo ha una piccola flessione, -3,3%). In tutto quattordici comuni su ventotto. Il 27
agosto l'assemblea è stata sospesa per mancanza del numero legale e per le proteste di alcuni sindaci per
l'impossibilità di poter interloquire con l’Ato. La seduta si è tenuta infatti in modalità telematica e i primi
cittadini potevano inviare domande solo via chat. Alcuni, come i sindaci di Capalbio, Sorano e Isola del
Giglio, hanno abbandonato per protesta. Ma non sono stati gli unici. Era infatti presente solo la metà dei
sindaci – alcuni non si sono semplicemente presentati – quando il numero legale è 53. Tanto che lo stesso
direttore generale dell’Ato, Paolo Diprima, ha dovuto prendere il telefono e chiamarne quanti più possibile.
Ma non è bastato.Nessuna delle otto delibere all’ordine del giorno è stata approvata. Nemmeno quella, molto
attesa, che prevede sanzioni per il gestore – Sei Toscana – in caso di inadempienze del contratto. Un

importante passaggio di controllo sull’operato del gestore.L’assemblea del 7 settembre sarà dunque
praticamente decisiva. L’Ato ha cambiato alcune modalità: si terrà sulla piattaforma Zoom, che consente
anche di intervenire a voce, e per chi lo vorrà ci sarà la possibilità di presentarsi fisicamente a Siena, sede
dell’Ato.DallAto spiegano che l’assemblea è il momento conclusivo di un percorso di interlocuzione e
approfondimento tecnico con i Comuni che prevede incontri precedenti. Non è, insomma, quello il luogo
dell’approfondimento tecnico. E anche in vista del 7 settembre ci saranno incontri preliminari con i sindaci
per sciogliere eventuali dubbi.Quanto alle tariffe, spiega ancora l’Ato, vengono utilizzati criteri oggettivi,
matematici, applicando meccanismi tecnici. E quando un comune ritiene di pagare troppo, l’Ato opera delle
verifiche. Tutto questo avviene in sedi tecniche precedenti l’assemblea. L’Ato rifiuti Toscana sud è il più
grande ambito d’Italia per i rifiuti. Ha sede a Siena e conta, a livello operativo, sette persone in tutto,
compreso il direttore generale e la segretaria, per un totale di 104 comuni delle province di Grosseto, Siena
e Arezzo più i comuni della Val di Cornia.

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