La Nazione
A Follonica Confesercenti e Fiba esprimono forte preoccupazione e si appellano alla responsabilità delle istituzioni locali e nazionali
FOLLONICA Sono le associazioni di categoria del commercio le più preoccupate,a Follonica, per l’emergenza delle ecoballe depositate sui fondali del mar Tirreno non lontano dall’isola di Cerboli. Una cinquantina di blocchi di immondizia compattati che sotto la pressione dell’acqua e l’azione delle correnti potrebbero sfaldarsi da un momento all’altro riversando potenzialmente sulla costa di Piombino e Follonica ingenti quantitiativi di plastica e altro. Le ecoballe si troverebbero sui fondali di un’area che rientrerebbe unicamente nelle competenze del Comune di Piombino, ma il mare non conosce confini giuridico–amministrativi e dunque un potenziale pericolo inquinamento per le spiagge di Follonica è reale. Una bomba a orologeria, dunque, che impensierisce soprattutto la Confesercenti follonichese per le ripercussioni negative che le notizie mediatiche al riguardo potrebbero riversare sul commercio. «La stampa fa il suo lavoro come è giusto che sia – dice Alessandro Ricci, presidente Confesercenti Follonica – La situazione è grave e va denunciata. Adesso, però, ci aspettiamo un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le autorità. Che ci dicano il più rapidamente possibile come intendono affrontare e risolvere la situazione, perché il commercio a Follonica è già in sofferenza e non ci possiamo permettere un’altra batosta dovuta alla perdita del carico della motonave Ivy nel 2015 . Pochissime ore fa uno stabilimento balneare nostro associato ha ricevuto la disdetta di una prenotazione proprio in conseguenza all’allarmismo che sta montando sul caso delle ecoballe. È necessario fare qualcosa subito, anche perché a Castiglione lo scorso anno si era già registrato l’approdo di un non usuale quantitivo di plastica». «Mi auguro che le autorità di Piombino e Follonica lavorino di concerto per assicurarsi che chi di dovere elmini quanto prima questa minaccia ambientale ed economica» dice Simone Guerrini, presidente provinciale della Fiba Confesercenti. «Da sempre gli stabilimenti balneari – aggiunge Guerrini – sono attentissimi alla sostenibilità ambientale e alla cura delle spiagge in concessione. Abbiamo tutti adottato il pastic–free proprio perché ci crediamo e adesso ci ritroviamo col potenziale rischio di una invasione di plastica in spiaggia per colpa della burocrazia e dello Stato che non si muove? Non esiste. Le istituzioni adesso devono provvedere».