San Zeno, il compost da rifiuti organici abbatte i costi e alza la sostenibilità in agricoltura

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San Zeno, il compost da rifiuti organici abbatte i costi e alza la sostenibilità in agricoltura

Greenreport

Il workshop domani a Sanatech e online

San Zeno, il compost da rifiuti organici abbatte i costi e alza la sostenibilità in agricoltura

Lasagni: «L’impianto produce oltre 5mila t/a di fertilizzante consentito in agricoltura biologica, e non subisce il caro energia»

Di Luca Aterini

L’inflazione energetica e climatica che sta alzando i prezzi in tutta Europa si traduce, secondo la stima elaborata da Coldiretti sulla base dei dati Istat, in un rincaro annuale pari a 564 euro a famiglia solo per quanto riguarda la spesa alimentare.

È questo il risultato dei costi crescenti cui stanno facendo conto agricoltori e allevatori, ma che possono essere mitigati attingendo alle risorse messe a disposizione dall’economia circolare, che si tratti di biometano o compost da rifiuti.

Un tema che sarà al centro di Sanatech, la fiera nazionale della filiera produttiva del biologico organizzata da BolognaFiere, grazie al workshop L’importanza dell’utilizzo del compost nell’agricoltura moderna, elaborato da Aisa impianti, Coldiretti Arezzo e Consorzio italiano compostatori (Cic).

Al centro del workshop, in calendario domani alle 10.30 – in presenza o online qui gratuitamente, e valido (se in presenza) per ottenere crediti formativi per agronomi e forestali – ci sarà il compost prodotto a San Zeno a partire dalla raccolta differenziata dei rifiuti organici. A San Zeno, infatti, la partecipata pubblica Aisa impianti che gestisce il Polo “Zero spreco” per la valorizzazione dei rifiuti urbani.

«L’impianto di recupero totale di San Zeno produce oltre 5.000 tonnellate annue di fertilizzante consentito in agricoltura biologica che, grazie alla collaborazione con Coldiretti, abbiamo scoperto essere un ottimo prodotto, valido per colture a pieno campo, orti e vivai – spiega Marzio Lasagni, dg di Aisa impianti – In più, a differenza di molti altri fertilizzanti, non subisce il caro energia perché viene prodotto in un compostaggio la cui energia termica e d elettrica viene fornita dalla linea di recupero energetico (termovalorizzazione, ndr) del medesimo polo tecnologico, e pertanto è a costo zero da un punto di vista energetico».

Un’opportunità cui il comparto agricolo locale guarda con grande interesse, per i profili di sostenibilità ambientale come di sostenibilità economica che rende accessibili.

«Il progetto del compost per noi è stato un passo avanti perché produrre un ammendante oggi a costo zero per i nostri agricoltori da residuo organico dei rifiuti è importante quanto  attuale, alla luce di quel che sta accadendo col conflitto Russia e Ucraina: ci sono problemi a reperire fertilizzanti, aumentati del 100%. È un compost di ottima qualità e le nostre aziende lo stanno già utilizzando da anni con ottimi risultati e questo ci da una grande soddisfazione perché ci fa capire i valori dell’economia circolare», sottolinea la presidente di Coldiretti Arezzo, Lidia Castellucci.

Una prospettiva confermata anche da Rodolfo Caporali, di Impresa verde Coldiretti: «Abbiamo cominciato a far conoscere questa risorsa che avrà effetti molto importanti dal punto di vista agronomico e dal punto di vista dei costi colturali. È un prodotto di qualità che apporta sostanza organica, elementi della fertilità e migliora le caratteristiche del terreno. E attualmente ha costi estremamente contenuti».

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