Rosignano, dal biodigestore agli impianti per il disassemblaggio del materiale complesso. La grande sfida per il futuro

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Rosignano, dal biodigestore agli impianti per il disassemblaggio del materiale complesso. La grande sfida per il futuro

La Nazione, Cronaca di Grosseto – Livorno&Provincia

Rifiuti, cresce la ’Fabbrica’ di Scapigliato

Rosignano, dal biodigestore agli impianti per il disassemblaggio del materiale complesso. La grande sfida per il futuro

ROSIGNANO Sono tanti gli investimenti programmati per la Fabbrica del futuro – circa 70 milioni di euro – che agiscono nella logica di restituire alla collettività i benefici che l’economia circolare è in grado di portare. Scapigliato ci punta molto, come ha illustrato il Presidente Giari nel corso dell’evento organizzato dall’Ansa dal titolo “Acqua, aria, terra: azioni quotidiane per la sostenibilità”, che si è svolto in diretta streaming con protagonisti illustri: dal Ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli, al Presidente Enea Federico Testa. «In Italia generiamo oltre 170 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, tra speciali (143,5) e urbani (30), e le soluzioni che diamo a questo problema credo siano un indice di civiltà. Purtroppo – argomenta il Presidente Giari – al momento le filiere di gestione non sono sostenibili e noi siamo i primi a vivere le contraddizioni del sistema, perché a Scapigliato gestiamo una discarica: una 3 tipologia d’impianto che ha avuto un ruolo importante, ma che oggi deve essere assolutamente superata». Per cambiare paradigma, la “Fabbrica del futuro” sarà composta da più impianti per la gestione rifiuti come un nuovo TMB (trattamento meccanico-biologico dei rifiuti) e «una ‘fabbrica dei materiali’ dove poter selezionare i rifiuti in ingresso a Scapigliato attraverso processi più evoluti» che permettano di massimizzare il recupero di materia. «Ad esempio – continua Giari – stiamo portando avanti, con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e altri soggetti del territorio, ricerca applicata per il disassemblaggio dei rifiuti complessi», come gli ingombranti, tramite la sperimentazione di tecnologie robotiche. Sugli altri impianti spicca un biodigestore da circa 40 milioni di euro che troverà presto posto a Scapigliato, per recuperare materia ed energia dai rifiuti organici in ingresso: «Da quest’impianto – anticipa Giari – ricaveremo biometano, compost e CO2. Tutti elementi che possono accelerare lo sviluppo agroindustriale nell’area, e che noi metteremo a disposizione a prezzi agevolati con l’idea, fra i progetti di carattere agroindustriale, di favorire l’insediamento di serre idroponiche», sul modello realizzato con grande successo da Sfera agricola a Gavorrano: «Serre con un impatto ambientale estremamente limitato – per produrre 1 kg di pomodori sono sufficienti 2 litri d’acqua, anziché i circa 70 litri che vengono utilizzati nella coltura tradizionale – e tecnologie innovative che possono garantire standard qualitativi eccezionali». Un esempio di economia circolare a tutto tondo, in grado di ricavare dai rifiuti materie prime ed energia veicolandone la re-immissione sul mercato all’interno di processi produttivi sostenibili, per valorizzare al meglio le risorse disponibili sul territorio.

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