Ambiente informa – SNPA
Si rileva una marcata differenza fra i vari combustibili, con un incremento progressivo di due ordini di grandezza nelle emissioni di PM passando dai combustibili gassosi e il gasolio al pellet e di un altro passando dal pellet alla legna da ardere.
Gabriele Migliavacca, Responsabile del Laboratorio Emissioni di Innovhub Stazioni Sperimentali per l’industria (Camera di commercio Metropolitana di Milano, Monza- Brianza Lodi), ha presentato a Milano, ad un un convegno su “Il ruolo del riscaldamento domestico nell’ambito della qualità dell’aria a scala locale e regionale”, uno studio comparativo sulle emissioni di apparecchi a gas, gpl, gasolio e pellet ed effetto dell’invecchiamento.
L’indagine di Innovhub – Stazioni Sperimentali per l’Industria “Studio comparativo sulle emissioni da apparecchi a gas, GPL, gasolio e pellet” parte dalla considerazione che il settore del riscaldamento ha un ruolo significativo nel produrre quelle emissioni inquinanti in atmosfera che generano rilevanti problemi di qualità dell’aria in molte aree italiane con frequenti periodi di crisi, che si collocano sempre durante la stagione invernale, quando gli impianti di riscaldamento sommano il proprio contributo a quelli del traffico e delle emissioni industriali.
La rielaborazione delle serie storiche dei dati dell’Inventario Ispra delle emissioni totali dei differenti settori ha condotto ad una significativa rivalutazione del peso del riscaldamento domestico, in particolar modo per quanto riguarda il particolato (PM), gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e le diossine (PCDD-PCDF).
Uno studio ENEA, Gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale, citato dall’indagine di Innovhub, ha evidenziato l’impatto negativo sulla qualità dell’aria determinato dall’incentivazione dell’utilizzo delle biomasse. La validità di queste stime e di questi risultati si basa sull’attendibilità dei dati relativi alle emissioni utilizzate nei calcoli; emissioni che devono essere sperimentalmente determinate e periodicamente aggiornate sulla base dell’evoluzione tecnologica degli impianti e della qualità dei combustibili.
I principali risultati della prima parte dello studio, espressi in termini di fattori di emissione, sono riassunti nella seguente tabella.
La seconda parte dello studio si è incentrata su:
I principali risultati della seconda parte dello studio sono riportati nella seguente tabella.
Ante: apparecchi nuovi
Stag.1: dopo un invecchiamento equivalente ad un anno termico di funzionamento
Stag.2: dopo un ulteriore invecchiamento equivalente ad un altro anno, con un intervento di manutenzione intermedio tra il primo e secondo.
Lo studio Innovhub ha permesso quindi di formulare una serie di valutazioni, fra le quali segnaliamo:
Per quanto riguarda gli apparecchi nuovi:
Per quanto riguarda gli apparecchi che hanno subìto la fase di invecchiamento
Dallo studio emerge, quindi, la fondamentale importanza di eseguire una corretta e completa manutenzione perlomeno annuale al fine di ripristinare le condizioni di regolare funzionamento degli apparecchi, ciò indipendentemente dalla qualità del combustibile utilizzato e dal livello tecnologico delle stufe; infatti l’insorgere di fenomeni di instabilità e degenerazione delle prestazioni può presentarsi anche con apparecchi di alta gamma alimentati con pellet di buona qualità.
La classificazione mediante stelle dei diversi tipi di stufe fa riferimento alla DGR 5656/16 (Regione Lombardia)