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Rifiuti, scontro Pd-giunta

Il Tirreno, Cronaca Toscana 

Dai dem una “mina” sul piano Monni. Giani li stoppa

Rifiuti, scontro Pd-giunta

FIRENZE. Una “determina” per spegnere le fibrillazioni e i tentativi di intendenza col nemico. E che nemico, perché un pezzo del gruppo Pd, ormai se ne sono convinti Eugenio Giani e la sua giunta, si sta organizzando con l’opposizione, segnatamente Fratelli d’Italia, per «frenare, sabotare, finanche stoppare l’iter di costruzione del piano per l’economia circolare», raccontano nell’entourage del governatore. Per questo ieri il presidente ha dato il via libera in giunta a un atto con cui di fatto riafferma la «legittimità» del percorso finora svolto dall’assessora all’ambiente Monia Monni per arrivare all’approvazione del nuovo piano dei rifiuti. Proprio stamani il gruppo dem si riunirà con Monni per valutare due “fronti” aperti prima che l’assessore, nel pomeriggio, presenti all’aula la sua informativa, una specie di racconto delle linee generali con cui vorrebbe costruire la nuova strategia di raccolta e riciclo della spazzatura in Toscana. Ecco, su quell’informativa Fdi ha presentato una “pregiudiziale”, un atto che contesta alla giunta di aver avviato la Valutazione di impatto ambientale e quella strategica senza aver ancora presentato un piano vero e proprio e aver violato lo Statuto. L’idea dei dem era di valutare se le eccezioni della destra potessero costituire un rischio di impugnativa di fronte al Tar e dunque comportare uno stop ai lavori del consiglio. Il messaggio di Giani e Monni è chiaro: nessun rischio, gli uffici giuridici di Palazzo Strozzi Sacrati, guidati da Lucia Bora, confermano la regolarità dell’iter. Insomma, dare credito a Fdi aprirebbe una sorta di crisi di fatto nei rapporti fra giunta e gruppo dem. Ma non è la sola “mina” sul cammino del piano. Finora Monni ha sempre escluso la costruzione di nuovi inceneritori. Un no dato, ad esempio, a Peccioli. Il Pd oggi porterà in aula una proposta di risoluzione in cui si dettano linee guida con cui rivedere l’informativa. E se da una parte conferma gli obiettivi tracciati dalla giunta, e cioè raggiungere l’80% della differenziata entro il 2030, dall’altra parla di «ridurre al massimo la presenza di termovalorizzatori e discariche». Ridurre, non cancellare. Qui le fibrillazioni corrono sul filo di un vocabolo. Non solo. Anche un altro passaggio del documento da mettere ai voti costituirebbe una sorta di alt, quello secondo cui si invita la giunta a prevedere «una adeguata dotazione impiantistica basata su tecnologie green». Un avvertimento a bando ancora aperto, poiché fra i gestori pubblico-privati c’è chi avrebbe avanzato la proposta di rigassificatori con tecnologie considerate da alcuni non all’avanguardia. «Fumo negli occhi di chi usa il piano rifiuti per i propri scopi personali», dice chi ha parlato con il governatore e guarda alle mosse del presidente del consiglio Antonio Mazzeo e di alcuni fedelissimi. «Monia ha consegnato al consiglio l’informativa il 15 dicembre. Sono più di due mesi che rimandata la discussione. Quella risoluzione è stata condivisa da lei. Anche perché di quattro termovalorizzatori è prevista la chiusura solo di due, Livorno e Montale, mentre resteranno in funzione Arezzo e Poggibonsi».

Mario Neri

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