La Nazione, Cronaca Toscana
Rifiuti, rivoluzione in cinque anni
Ma Giani promette un’accelerazione
Il piano per i nuovi impianti, se non incontra ostacoli, sarà operativo dal 2027. E intanto la Tari aumenta
di Luigi Caroppo FIRENZE
Quattro o cinque anni se tutto va bene. Dall’approvazione ’politica’ del Piano regionale di economia circolare
dovranno passare due anni per la fase autorizzativa e altri due anni per realizzare i nuovi impianti di
smaltimento e recupero dei rifiuti toscani. Ma non devono esserci ostacoli sulla strada. Insomma tutto deve
filare liscio, scenario non facile da realizzarsi. E così nel 2027 la rivoluzione green, varata dalla Regione
Toscana con il bando per impianti innovativi per il massimo recupero di materia, potrebbe concretizzarsi. Lo
dicono i tecnici e gli esperti delle società che hanno presentato le oltre 30 proposte all’assessorato
all’Ambiente guidato da Monia Monni, lo sanno gli amministratori (giunta toscana, sindaci e Città
metropolitana), è stato sottolineato tra i partecipanti dell’assemblea di Ato della Toscana Centro (Firenze,
Prato, Pistoia, Empoli) di lunedì scorso. E gli aumenti delle tariffe Tari in bolletta? Sono destinati a restare
tali, molto probabilmente. Da quest’anno (fino a un tetto di 8,6%) fino a quando non sarà a regime il nuovo
piano regionale. Il governatore toscano Eugenio Giani è ottimista, non vuol far polemica con chi l’ha
preceduto, ma sottolinea che «in un anno e mezzo abbiamo lanciato una modalità innovativa per realizzare il
piano di economia circolare che ha avuto piena risposta dal mercato». Insomma «abbiamo recuperato
tempo utilizzato per dibattito e polemiche» negli anni precedenti dove si arrivò allo stop al termovalorizzatore
di Case Passerini e alla ricerca di una raccolta differenziata sempre più incisiva. «Quattro o cinque anni per i
nuovi impianti? Io credo che per alcuni – sottolinea Giani – ci vorrà anche meno perché c’è già un buon
coinvolgimento di imprese e territorio che condividono il progetto». Si aspetta soprattutto la realizzazione
degli impianti che riescono a trasformare la cosidetta parte secca, quella che deriva dal materiale non
riciclabile finora destinata alla discarica. Alia, leader nella gestione dei rifiuti nella Toscana centrale, ha in
progetto la realizzazione di alcuni progetti di questo tipo. Dall’assemblea Ato è risuonata forte la richiesta di
tutti i 65 Comuni di fare presto e bene per dotarsi di nuovi impianti: «Non è più rinviabile l’adozione di un
nuovo piano regionale» è stato detto con decisione. I tempi per arrivare alla rivoluzione in nome della
transizione ecologica non sono rapidi, però. Lo aveva ribadito anche l’assessora Monni: «La velocità è una
condizione necessaria con cui fare i conti sia per dare risposte a cittadini e imprese sia per cogliere le
opportunità che il Pnrr offre. Ma serve certezza e chiarezza nei processi e nei tempi. Offrire ampio spazio al
confronto e alla partecipazione, pur consapevoli della necessaria sintesi che va trovata, valutare con
attenzione il parco progetti, analizzare con puntualità ogni singolo impianto non è una dilazione dei tempi,
ma l’occasione di fare le cose nel miglior modo possibile».