Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Approvate le tariffe 2020 col metodo Arera, previsti aumenti per 2,8 milioni
Ma il gestore contesta il calcolo e prevede un ritocco di 10 milioni di euro
Rifiuti, rincari in vista
Sei fa ricorso contro l’Ato
Francesca Ferri
Grosseto. C’è chi, come il Comune di Castiglione della Pescaia, risparmierà 611.368 euro. E c’è chi, come Follonica, pagherà 272.134 euro in più. E, in attesa del vaglio definitivo dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente – ma c’è da mettersi in coda, visto che ci sono 8mila Comuni in tutta Italia da verificare -, c’è pure l’incognita di un ricorso al Tribunale di Milano del gestore, Sei Toscana, secondo cui ci vorrebbero non 2,8 (come calcola l’Ato) ma 10 milioni di euro all’anno in più per svuotare cassonetti, pulire le strade, riciclare i rifiuti.
L’assemblea dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) rifiuti Toscana sud, riunitasi ieri sotto la presidenza del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, con la partecipazione della presidente del consiglio direttivo, Alessandra Biondi, sindaca di Civitella Paganico, e del direttore generale Paolo Diprima, ha approvato a larga maggioranza (presenti circa 70 dei 104 sindaci dell’ambito, che comprende le province di Siena, Arezzo e Grosseto e sei comuni della Valdicornia) le tariffe rifiuti 2020 calcolate secondo il nuovo, complesso metodo dell’autorità nazionale Arera. Un passaggio che andava completato entro la scadenza del 31 dicembre.
Corrispettivo più alto
Il percorso è stato lungo e accidentato. Per molti comuni il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e di spazzamento delle strade costerà di più. Rispetto al 2019, l’Ato calcola che applicando il nuovo metodo il corrispettivo d’ambito, ovvero i soldi che i 104 comuni pagano per il servizio svolto da Sei Toscana, aumenterà di 2,8 milioni di euro. L’Ato attribuisce questo maggiore importo interamente al gestore (mentre il costo degli impianti è rimasto invariato). Sul totale del corrispettivo d’ambito, pari a 162 milioni di euro, l’aumento sul 2019 è dell’1,7 per cento, con punte massime di crescita del 6 per cento in alcuni comuni. In provincia di Grosseto sei comuni risparmieranno, mentre 22 avranno aumenti (box a destra). Ma non è ancora detta l’ultima parola.
Incognita Arera
La determinazione con la quale l’Ato ha approvato le tariffe – e di fatto i criteri di calcolo – sarà ora inviata all’Arera per la definitiva approvazione (che si rifletterà sulla Tari del 2021 mentre la Tari 2020 è rimasta invariata sul 2020). Il calcolo è infatti così complesso e con talmente tante variabili, valutate comune per comune con ciascuna amministrazione, che non si tratta di applicare banalmente una formula matematica. Difficile capire quando Arera metterà – o meno – il bollino alle tariffe grossetano-aretino-senesi: è chiamata infatti a verificare i calcoli dei corrispettivi di 8mila comuni e al momento ha valutato solo quelli più grandi. Nel caso non dovesse confermare i calcoli applicati dall’Ato, ci sarà un conguaglio.
Sei fa ricorso
Di sicuro non li trova esatti Sei Toscana, gestore unico del servizio rifiuti per le tre province e la Valdicornia. Che il 30 novembre ha presentato ricorso al Tribunale di Milano contro l’Ato. La notizia la dà direttamente l’Ato nel comunicato stampa divulgato a fine assemblea. Secondo quanto riferisce l’Ato, Sei Toscana «contesta l’interpretazione» che l’Ato dà del metodo Arera, dunque contesta le tariffe stabilite dall’assemblea ieri e ne chiede una revisione di circa 10 milioni di euro l’anno. A tanto, col nuovo calcolo, ammonterebbe la differenza rispetto a ora, non 2,8 milioni come calcolato dall’Ato. Per inciso è di 10,7 milioni di euro la perdita nel bilancio di esercizio di Sei del 2019. No comment, al momento, da Sei Toscana.