Corriere Fiorentino
Rifiuti, Monni: via agli impianti anche prima del nuovo piano
L’assessore: tra 10 giorni i bandi per i privati che vogliono realizzarli
Mauro Bonciani
Il nuovo piano regionale dei rifiuti arriverà tra due anni — la Toscana è l’unica regione d’Italia che prevede una doppia approvazione da parte del Consiglio regionale — ma nel frattempo la Regione vuole aprire un percorso autorizzativo e di programmazione parallelo per evitare l’immobilismo.
Lo ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni, che ieri ha partecipato al convegno organizzato da Cgil regionale dal tema «La Toscana verso il nuovo piano regionale dei rifiuti», nel quale Monni ha ribadito il no della Regione a nuove discariche e a nuovi termovalorizzatori. L’orizzonte è quello al 2030, con l’obietivo di creare una filiera di economia circolare che riduca gli scarti, dia autosufficienza alla Toscana per lo smaltimento dei rifiuti, porti ad impianto di riciclo e recupero di ultima generazione. «In Toscana oggi la raccolta differenziata è al 60%, ma ne ricicliamo solo il 40%, con un aumento negli ultimi dodici mesi del 4%, ma sappiamo che serve di più. Oggi portiamo in discarica il 36% dei rifiuti prodotti in regione e vogliamo arrivare ad un massimo del 10% in discarica, così come non vogliamo continuare ad esportare ogni anno 36 mila tonnellate di rifiuti umidi… Ieri sera (lunedì, ndr ) sono usciti i bandi del Pnrr per gli impianti di recupero, non termico, e riciclo, ben 2 miliardi di euro di fondi, ed entro dieci giorni noi pubblicheremo l’avviso pubblico per i nuovi impianti, non termovalorizzatori, o per chi ha impianti dove si possano utilizzare rifiuti». Obiettivo, avere una fotografia delle disponibilità e dell’offerta, secondo la filosofia del nuovo piano dei rifiuti che demanda ai privati la localizzazione dei nuovi impianti di trattamento.
Ma non solo. «Nell’avviso pubblico si potrà indicare se aspettare la redazione del piano regionale dei rifiuti o partire al di fuori, con l’obbligo di tutti i controlli pubblici ed una convezione che fissi già la tariffa. Questo permetterà di cominciare l’iter autorizzativo, nel contesto del quadro generale e di intesa coi Comuni, prima dell’approvazione del piano dei rifiuti», ha sottolineato Monni.
Sui tempi la Cgil ha chiesto che l’approvazione avvenga «nella prima metà della legislatura, sennò poi non si fa nulla» e Monni ha chiarito che il Consiglio regionale ha detto no ad una nuova normativa regionale che accorciasse i tempi, impegnandosi ad «autoregolarsi sui tempi», ma il problema dei tempi resta. Ed è serio: «Siamo già in procedura di infrazione europea e i soldi dell’Unione Europea arriveranno solo se il piano dei rifiuti ci sarà e sarà coerente con gli obiettivi europei», ha affermato l’assessore. E Monni ha concluso: «Non ci saranno autorizzazioni a nuove discariche, ma solo ad ampliamenti delle esistenti per gestire la fase transitoria, né nuovi termovalorizzatori L’economia circolare è una sfida decisiva, che vogliamo vincere».