Corriere Fiorentino
FI e Lega all’attacco dopo lo stop a nuovi termovalorizzatori annunciato dal candidato Pd
Giorgio Bernardini
«Sui rifiuti concentreremo nei tre Ato risorse e possibilità attraverso l’economia circolare, per questo non c’è
necessità di pensare a nuovi termovalorizzatori». Eugenio Giani lo ha detto nel primo confronto pubblico con Susanna Ceccardi,
ospitato da La Nazione , completando il suo cambio di rotta sull’opportunità di realizzare
nuovi impianti di smaltimento qualora divenisse governatore. Una correzione che fa il paio con le
precisazioni sulla volontà di non tornare indietro sulla riforma delle Asl e sul travisamento delle dichiarazioni
sull’utilizzo dei «carri armati» per realizzare un impianto, entrambe già palesate nell’intervista del Corriere
Fiorentino dello scorso 28 giugno.
Chi oggi raccoglie con soddisfazione la nuova marcia del candidato Pd è l’ala sinistra della sua coalizione, a
cui Giani sembra andare incontro con sempre maggiore attenzione: «Siamo molto contenti di
quest’apertura», spiega la consigliera regionale Serena Spinelli, esponente di spicco della lista «Sinistra
civica ecologista», che precisa: «Il rifiuto che diventa risorsa significa posti di lavoro. Spero sia l’inizio di una
riflessione, noi — spiega — metteremo le nostre migliori competenze a disposizione per ragionarne, per
creare connessioni con molte esperienze. Continuiamo a lavorare perché questo tema diventi centrale».
Ma la sinistra che non sostiene Giani coglie in questa sua scelta una possibilità di pungerlo. «Quello che
vedo — argomenta il consigliere regionale e candidato governatore Tommaso Fattori, rivale del Pd con la
lista “Toscana a Sinistra” — è la svolta improvvisa di strategia: Giani sembra copiare intere prati del nostro
programma, dal nuovo ruolo diretto di Fidi Toscana all’acqua pubblica, per finire sui rifiuti. Aveva detto
pubblicamente che voleva fare un inceneritore con i carri armati, adesso fa una capriola». Secondo Fattori
nella squadra di Giani «hanno visto i dati e hanno capito che noi ci siamo rafforzati». E approfondisce la sua
tesi: «Paradossalmente il presidente dell’assemblea regionale è molto più coperto a destra che a sinistra, lui
è così, non recitava. Ora ha una difficoltà enorme a sinistra, tenta l’equilibrismo. Ma lui rappresenta quello
che è stato in questi 5 anni, una destra progressista che si contrappone alla destra regressiva di Ceccardi.
Prenderà certamente più voti a destra perché a sinistra c’è l’originale — noi — della copia che vuole
riprodurre».
A Giani, che ieri ha incontrato il sindaco Nardella e la sua giunta per parlare di case popolari, infrastrutture e
riapertura delle scuole a settembre, arrivano attacchi pesanti anche dal centrodestra. «Addio ai carri armati:
la campagna elettorale e la necessità di tener dentro anche la sinistra del No e l’ambientalismo ideologico
costringono Giani una vera e propria inversione a U — spiegano in una nota congiunta la parlamentare e il
coordinatore fiorentino di Forza Italia, Erica Mazzetti e Jacopo Cellai — Abbiamo la necessità di un piano
smaltimento rifiuti regionale autonomo al fine di fare una vera economia circolare con la realizzazione
immediata di impianti idonei fra cui un termovalorizzatore che produce energia elettrica nel rispetto
dell’ambiente».
Chiude il cerchio Elisa Montemagni, capogruppo leghista in Consiglio regionale: «La schizofrenia di Giani sui
rifiuti riflette l’immobilismo in aula del Pd, che in 5 anni non ha mai voluto parlare seriamente del tema
perché diviso al suo interno. Invece è sempre più urgente affrontare la questione perché sta diventando un
serio problema per la Toscana».