La Nazione, Cronaca Toscana
Rifiuti, la sinistra di Giani dice no
Bocciato il piano dell’assessora Monni. «E’ irricevibile, stop ai privati, la gestione deve essere pubblica»
di Luigi Caroppo
FIRENZE C’è fibrillazione nella maggioranza che sostiene la giunta regionale toscana dopo le anticipazioni sul piano dei rifiuti firmato dall’assessora all’Ambiente Monia Monni. Simone Bartoli, segretario regionale di Articolo Uno, componente di Sinistra civica ecologista che esprime in giunta Serena Spinelli e che ha fatto parte della coalizione che ha sorretto Giani alle elezioni regionali, spara a zero. La proposta, che vede i privati con ruolo da protagonista nell’individuazione dei luoghi dove realizzare gli impianti per la trasformazione dei rifiuti solidi urbani, «è francamente irricevibile». «Non sarà più la Regione a stabilire quanti e quanti impianti vanno realizzati, ma il mercato. Fine del ruolo di programmazione della Toscana» scrive su Twitter. E poi aggiunge: «Siamo completamente contrari a questa impostazione. Il ruolo pubblico nella gestione dei rifiuti deve essere assolutamente preminente, non si discute. Il piano dei rifiuti deve essere condiviso dalle forze di maggioranza perché è un tema delicato come abbiamo visto nelle ultime settimane e come ci hanno raccontato anche le cronache giudiziarie».La componente di sinistra della maggioranza è stanca di aspettare «un vertice di maggioranza che non è stato mai fissato da Giani nonostante le nostre innumerevoli richieste». E allora «siamo costretti a parlare a mezzo stampa perché non ci riunisce mai». Appoggio con sfumature blande e qualche critica arriva da Italia Viva, altra componente di maggioranza con Sce e Pd. «Lo diciamo da sempre: senza impianti e senza una politica regionale, il tema rifiuti diventerà presto un problema molto, molto serio. Intanto le tariffe per le famiglie e le imprese salgono alle stelle» sottolinea Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva. E specifica: «I rifiuti senza impianti non spariscono. Anche quelli che tutti noi ci impegniamo a riciclare non hanno un percorso possibile senza impianti. Senza una politica reale della regione gli impianti non saranno mai fatti e il problema diventerà sempre più evidente. Siamo in tremendo ritardo e rischiamo la paralisi. Senza impianti la soluzione non esiste». Quindi «chi governa deve prendere decisioni con responsabilità e chiarezza. Populismo, immobilismo, demagogia e qualunquismo non portano alla soluzione ma solo ad ulteriori problemi». Ma la «programmazione non può che essere in mano alla Regione». I privati in campo? «Ho dubbi sulla disponibilità. Intanto però in giunta c’è qualcuno che riparla del piano rifiuti e della necessità di fare impianti moderni». Tuona il centrodestra. Dopo la bocciatura da parte di Fratelli d’Italia, ecco la Lega che chiede che il presidente della Regione Giani vada in aula a riferire e si apra un dibattito in consiglio. «La Toscana aspetta un nuovo piano rifiuti da almeno cinque anni, cioè da quando l’ideologia ha cancellato il buon senso… Dopo mesi di annunci, si scopre che la bioraffineria Eni di Stagno è una mera illusione e che quindi tutta la strategia innovativa regionale in materia era una chiacchiera da bar» evidenzia Elisa Montemagni, capogruppo della Lega in consiglio regionale. «Sono almeno tre anni – prosegue Montemagni – che sono stati istituiti dei tavoli di lavoro con i distretti, ma ad oggi non sembra sia uscita un’idea concreta per garantire lo smaltimento in prossimità ed a costi sostenibili». E intanto i cittadini toscani «pagano tariffe alte, ultimamente pure aumentate».