Il Tirreno, Economia
Nuovi impianti di riciclo e smaltimento, isole ecologiche e cassonetti: la Toscana punta a 400 milioni di euro
Rifiuti, la corsa di 145 progetti al Pnrr
Mario Neri, FIRENZE. A Cecina dovrebbe nascere un impianto per la raccolta e la trasformazione dei rifiuti spiaggiati. A Capannori si spera di veder sorgere la centrale con cui la Toscana proverà a selezionare e riciclare gli scarti prodotti dalle aziende del tessile. Molti saranno “digestori anaerobici”, perché sì, è come se questi moderni ed enormi scatoloni ingoiassero e digerissero milioni e milioni di tonnellate di frazione organica per poi farne uscire un compost riutilizzabile in agricoltura. Sono 145 i progetti con cui la Toscana si candida a rivoluzionare la propria gestione dei rifiuti puntando ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). E se il ministero della Transizione ecologica decidesse di accordare risorse a tutte le proposte avanzate dalle tre Autorità di ambito, in regione nei prossimi mesi arriverebbero 407,7 milioni di euro. Gravitano tutti su una delle missioni cruciali, proprio quella della transizione ecologica, anche se non completano in realtà il piano dei rifiuti messo a punto dall’assessora all’ambiente Monia Monni. Per capire come cambierà davvero la gestione della raccolta e dello smaltimento della spazzatura sul territorio regionale bisognerà attendere almeno sino a fine mese, quando scadranno i termini del bando con cui la Regione ha chiesto a gestori e privati di avanzare idee e proposte sulla costruzione di nuovi impianti. La “linea” della Toscana però è chiara: no a nuovi termovalorizzatori, la strada sarà semmai quella dei “gassificatori”, strutture moderne che dal trattamento dei rifiuti generano idrogeno e metano. Risorse naturali chiave, soprattutto adesso che il Paese cerca un riscatto e una via di uscita agli effetti delle guerra in Ucraina e dalla dipendenza dalla Russia per l’approvvigionamento di gas.Sono tre le linee di finanziamento dei bandi ministeriali: una riguarda la meccanizzazione della raccolta differenziata, una l’installazione di impianti di riciclo e per la realizzazione di strutture per lo smaltimento di materiali particolari, come assorbenti, fanghi, tessili. Infine, una linea finanziaria è riservata ai cosiddetti progetti “faro” di economia circolare per ciò che riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti elettronici, plastici e tessili. «Le richieste della Toscana – aggiunge l’assessora Monni – abbracciano tutti questi vari ambiti d’intervento con soluzioni di qualità che ci auguriamo quindi vengano in larga parte finanziate. Attendiamo dunque fiduciosi l’esito dei bandi nazionali, ma tengo a precisare che contiamo comunque di finanziare e quindi realizzare tutti i progetti in cantiere e che sono destinati a far compiere un deciso salto di qualità in questo settore strategico sia per la nostra economia che per i cittadini della Toscana». Ma quali sono i progetti? L’Autorità di ambito (Ato) della Costa spera di accaparrarsi 193,7 milioni per 70 opere. Fra queste ci sono 29 nuove isole ecologiche e 25 nuove installazioni di cassonetti intelligenti, 13 impianti, fra cui 4 digestori anaerobici, di cui due a Massa e Rosignano, uno per lo smaltimento dei pannolini, uno per il trattamento dei rifiuti tessili a Capannori, uno per i rifiuti spiaggiati e di spazzamento a Cecina. L’Ato Centro si candida a farsi finanziare 26 progetti con 77,6 milioni. In ballo ci sarebbero un digestore anaerobico a Selvapiana (Rufina) da 28,5 milioni, un impianto di trattamento della carta a Pistoia, nell’area Dano, da 12,5 milioni; 11 isole ecologiche fra Piana fiorentina, Pistoia e la sua montagna, Montecatini, Pelago e Pontassieve. L’Ato Sud ha presentato un piano da 136 milioni per 49 progetti. Si va da 18 zone con nuovi cassonetti intelligenti a sei isole ecologiche interrate ad Anghiari, Monte Argentario, Follonica, Siena, Scarlino e Castiglione della Pescaia. E saranno 7 i nuovi impianti di riciclo e trattamento, fra cui 3 digestori e una struttura per il multimateriale.