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Rifiuti, Iren scala Sei Toscana. Ghinelli conferma: “Termovalorizzatore da 45mila tonnellate non sarà chiuso”
Chi ha posto il problema in sede di assemblea ha preso una posizione per chiedere dettagli e informazioni scritte circa questo ulteriore utilizzo del termovalorizzatore
Iren ha di fatto scalato Sei Toscana, con le ultime acquisizioni societarie è arrivata ad avere la maggioranza relativa e va verso il controllo esclusivo del gestore dei rifiuti della Toscana del Sud.
La mossa da parte di Iren si apprende anche dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato. L’operazione è infatti soggetta a questo tipo di controllo e anche ad essere sottoposta a osservazioni. Il termine ultimo per presentarle è fissato fra pochi giorni, il 24 maggio per la precisione.
A procedere con l’acquisizione è Iren Ambiente Toscana spa che ha sede a Firenze e che è una delle società della galassia Iren, il colosso del ciclo dei rifiuti dell’Emilia Romagna. Attraverso l’acquisizione di Valdarno Ambiente Iren avrà anche il controllo di Crcm, il Centro raccolta cento materie, che si occupa di rifiuti speciali e industriali.
Di contro in Toscana è stato presentato il nucleo fondatore della multiutility Toscana che vede in prima linea Firenze, Prato, Empoli e Pistoia. L’obiettivo è quello di preservare il mercato regionale dei servizi pubblici come rifiuti e acqua dalla calata dei colossi come quello dell’Emilia Romagna o quello della Lombardia.
Il significato di questi movimenti industriali di alto livello sarà comprensibile fra qualche tempo, ma è evidente che c’è molto fermento, nelle società di gestione, come nell’Ato Sud, l’ambito territoriale ottimale che comprende i comuni della provincia di Arezzo, di Siena, di Grosseto e sei comuni della provincia di Livorno.
La settimana scorsa ha destato molta attenzione, soprattutto tra gli amministratori coinvolti e gli addetti ai lavori, l’assemblea dell’Ato presieduta dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che ha presentato ai primi cittadini degli enti locali che ne fanno parte una proposta di delibera che alla fine di un un lungo dibattito è stata rinviata con una votazione che di fatto ha messo in minoranza la linea del presidente stesso.
Ghinelli ha minimizzarto la cosa parlandone a Teletruria, “lo indicherei come un incidente di percorso e non uno stravolgimento dei piani che Aisa Impianti e la Provincia di Arezzo si sono dati rispetto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che ricordo contengono anche un contenuto non secondario di energia che portano il Comune di Arezzo verso una condizione di quasi autosufficienza nel caso in cui questo impianto venga realizzato così come proposto.”
Ghinelli ha poi parlato dei contenuti della delibera che è stata rinviata, aggiungendo qualche particolare che era nell’aria ma che non trovava riscontro scritto: “i contenuti erano l’approvazione da parte dell’Ato di un accordo che interverrà tra Sei Toscana e Aisa Impianti per l’utilizzo dell’attuale linea 1 da 45mila tonnellate, che inizialmente avevamo prensato di disattivare completamente nel momento in cui sarà realizzata la nuova linea da 75mila, ma che in realtà è stato pensato di mantenere in vita per trattare gli scarti della raccolta differenziata, con un accordo tra il gestore dei rifiuti di Ato Toscana Sud e uno degli impianti dell’ambito che è quello di San Zeno.”
A confermare questo approccio anche l’assessore con delega al ciclo dei rifiuti Marco Sacchetti: “Alcuni sindaci hanno chiesto legittimi chiarimenti e citazioni sulla proposta di delibera sull’accordo conciliativo“. Infatti all’interno della delibera, prima ancora che il futuro accordo Aisa – Sei Toscana ci sono i reciproci impegni a mettere la parola fine ai ricorsi che sono derivati dai contenuti del bando di assegnazione del servizio rifiuti a Sei Toscana che prevedeva appunto la costruzione di un nuovo impianto di termovalorizzazione da parte del gestore stesso, ma che non si farà. Sacchetti ha poi aggiunto che “i rifiuti non arriveranno da fuori, questo va chiarito come è stato legittimamente chiesto dai sindaci. Nell’accrdo è previsto che vengano trattati gli scarti della raccolta differenziata provenienti dall’ambito.”
Chi ha posto il problema in sede di assemblea ha preso una posizione per chiedere dettagli e informazioni scritte circa questo ulteriore utilizzo del termovalorizzatore. Ma alla fine nessuno può escludere che scatti il principio di sussidiarietà. Se la priorità è quella di trattare rifiuti della provincia di Arezzo, c’è poi un equilibrio di ambito da mantenere e se Grosseto o Siena avessero bisogno si aprirebbero le porte di San Zeno anche per loro. Il livello superiore di mutuo aiuto riguarda poi gli ambiti toscani, quello del Centro e quello della Costa che se avessero necessità di un sito potrebbero accedere al termovalorizzatore aretino. “E se la Regione facesse un accordo interregionale non dipenderà certo da noi” ha chiosato infine Sacchetti che ha aggiunto infine “anche noi avremo bisogno di Ato Centro e di Ato Costa con la chiusura della discarica di Podere Rota.”