La Nazione, Cronaca Toscana
Rifiuti, due anni per il nuovo piano «Addio certo ai termovalorizzatori»
L’assessora all’Ambiente Monia Monni presenta il bilancio dopo i primi sette mesi di lavoro Bioraffineria di Stagno, utilizzo limitato «perché non chiude il ciclo». Differenziata: gli obiettivi realistici
di Luigi Caroppo FIRENZE La Regione Toscana lavora su un doppio binario per dare una svolta definitiva alla questione rifiuti, sia per il trattamento di quelli solidi urbani che per gli speciali. «E’ il lavoro che ho svolto in questi primi sette mesi» spiega Monia Monni, assessora toscana all’Ambiente. Il caso rifiuti è posto sotto i riflettori dalla magistratura (inchiesta procura di Firenze e Dda) che indaga sullo smaltimento illecito degli scarti delle concerie di Santa Croce sull’Arno ed è al centro del dibattito politico tra forze politiche e all’interno dello stesso Pd («La Regione deve presentare in tempi rapidi l’aggiornamento del nuovo piano dei rifiuti puntando a riciclo e riduzione del conferimento in discarica, con impianti adeguati e moderni per la chiusura del ciclo in Toscana» ha detto la segretaria toscana dem Simona Bonafè). Il doppio binario che ha intrapreso Monni prevede la realizzazione di un nuovo piano rifiuti per Rsu (di competenza specificatamente regionale) e un ambito di programmazione con 11 tavoli aperti per i rifiuti speciali prodotti dai distretti industriali (con l’obiettivo di armonizzare la normativa nazionale alle caratteristiche settoriali). «La sfida da vincere in Toscana è rappresentata dall’adozione del nuovo piano dei rifiuti che favorisca la sostenibilità ambientale, attraverso vere e proprie filiere di economia circolare» spiega Monni mentre per quanto riguarda gli scarti industriali «l’idea è di individuare i fabbisogni del tessuto produttivo, creando percorsi che camminino su binari definiti e certi affinché i distretti possano trovare soluzioni corrette per collocare i propri scarti, stimolandoli ad un salto di qualità sulla sostenibilità dei propri processi». A che punto è il piano rifiuti? «Stiamo chiudendo il monitoraggio ambientale. Oltre a questo stiamo modificando alcuni elementi che attengono la governance». Tempi? «Un nuovo piano dei rifiuti ha bisogno di un tempo che oscilla tra 18-24 mesi per la sua approvazione». La Toscana «ha raggiunto il 60% di raccolta differenziata e si calcola che si attesti intorno al 45% di riciclo effettivo, mentre è ancora troppo frequente il ricorso alle discariche» sottolinea l’assessora. La strategia «è chiara»: ridurre la produzione dei rifiuti, incentivare il riuso, centrare gli obiettivi comunitari di riciclo di materia (55% nel 2025 e 60% nel 2030) e «colmare il gap impiantistico assicurando il sempre minor ricorso alle discariche». La Toscana dice definitivamente addio agli impianti di termovalorizzazione: «Bisogna pianificare un set impiantistico articolato che aumenti in maniera significativa il riciclo di materia, ma che assicuri anche la chiusura del ciclo dei rifiuti nell’ottica del minor impatto possibile in termini di produzione di anidride carbonica e altre emissioni». Forti limiti anche all’utilizzo della bioraffineria di Stagno: tratterà oli esausti e non sarà un impianto che potrà contribuire alla chiusura del ciclo.