«Ridurre la spesa dei rifiuti si può Basta seguire l’esempio di Udine»

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«Ridurre la spesa dei rifiuti si può Basta seguire l’esempio di Udine»

La Nazione, Cronaca di Grosseto

Grosseto al Centro

«Ridurre la spesa dei rifiuti si può Basta seguire l’esempio di Udine»

GROSSETO «La spesa per i rifiuti nel comune di Grosseto è la spesa più alta del bilancio comunale: circa 18 milioni di euro. Una spesa enorme, 4 o 5 volte superiore a quella che in media il Comune sostiene per la viabilità e le infrastrutture stradali, 7 o 8 volte la spesa per gli asili nido, addirittura 30, 35 volte la spesa per il diritto alla casa». Inizia così la disamina articolata sul pianeta rifiuti a Grosseto che si pone Grosseto al Centro. L’associazione ambientalista infatti si pone il problema di quali ricadute una tale spesa produca sulla città, per le imprese grossetane e i redditi da lavoro. «Vogliamo porci il problema – prosegue l’associazione – del controllo sia della qualità del servizio che del rispetto degli obiettivi dettati dalla legge. Per questo dobbiamo segnalare dei clamorosi errori di carattere tecnico e gestionale dovuti alla scelta fatta nei primi anni 2000, e confermata da tutte le amministrazioni successive, di privilegiare lo smaltimento dei rifiuti tramite incenerimento, ostacolando di conseguenza l’alternativa rappresentata dal recupero di materiali grazie ad una oculata raccolta differenziata. L’effetto di tale scelta sono i valori più bassi di tutto il centro-nord Italia nella raccolta differenziata per la città e la provincia di Grosseto (41,5%) e la sostanziale assenza sul nostro territorio di attività artigianali che recuperano le materie prime. Favorendo gli inceneritori». La convenzione con le Strillaie infatti «essendo contraria agli obiettivi di legge, può essere annullata in autotutela – aggiunge Grosseto al Centro – Come? Offrendo come contropartita al gestore un progetto di riconversione dell’impianto altrettanto vantaggioso. Noi da tempo abbiamo proposto a tutti i sindaci della provincia che venga commissionato a un competente centro di ricerca la stesura di un progetto di riconversione delle Strillaie, supportato da un Piano economico finanziario da sottoporre al gestore privato, che possa consentirgli un equivalente recupero dei capitali investiti fino al 2040, organizzando all’interno dell’impianto le fasi di selezione e di recupero di tutte le materie prime da avviare all’industria italiana. Non c’è niente da sperimentare: basta copiare le realtà virtuose che già da 10-15 anni hanno ben valorizzato le materie prime contenute nei rifiuti con la raccolta porta a porta estesa a tutto il comune e la tariffa puntuale. Un esempio recente? La città di Udine – chiudono – che, copiando le altre realtà virtuose del nord-est, lo scorso anno in appena 10 mesi ha rimosso tutti i cassonetti stradali introducendo il porta a porta, con un balzo della raccolta differenziata di 17 punti percentuali, dal 65% all’82%, riducendo gli abbandoni di rifiuti e azzerando impurità e sprechi che si traducono in vantaggi ambientali ed economici».

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