Riaprire l’impianto e costruire nuovi forni più modernità

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Riaprire l’impianto e costruire nuovi forni più modernità

Il Tirreno
La società ci riprova
Giulia Sili
SCARLINO. Da mesi stiamo lavorando per superare le obiezioni tecniche e ripartire». Lo aveva detto in
modo chiaro Moreno Periccioli, presidente di Scarlino Energia, e oggi la sua affermazione si fa più vera che
mai: ieri la Regione Toscana ha reso noto che Scarlino Energia Spa ha presentato una nuova istanza per il
riavvio dell’inceneritore di Scarlino. Non solo: l’azienda chiede l’autorizzazione a costruire un nuovo forno,
«una nuova Linea 4, ancora piu moderna e performante dal punto di vista ambientale». ‘Revamping’ è
questo che prevede il progetto presentato da Scarlino Energia: con questo termine prestato dall’inglese si
sottintende un ammodernamento, una ristrutturazione generale, che afferma in modo chiaro la volontà di far
ripartire l’impianto scarlinese già chiuso dal 2015 dopo la sentenza del Consiglio di Stato.Il progetto
presentato dall’azienda prevede nello specifico: «Il revamping delle camere di combustione e delle linee di
depurazione fumi delle esistenti tre linee di termovalorizzazione con successiva disattivazione della Linea 1
e costruzione di una nuova Linea 4». Prevede inoltre «la modifica dell’esistente impianto di trattamento rifiuti
liquidi con costruzione a valle dell’attuale sezione di trattamento chimico-fisico, di una sezione per il
trattamento biologico di rifiuti liquidi con alto carico organico». Al Comune di Scarlino viene chiesto in
particolare «di verificare l’adeguatezza e la completezza della documentazione presentata ai fini del rilascio
del permesso a costruire e del parere su industria insalubre». Al Comune viene poi chiesto di rispondere
entro venti giorni all’istanza. Venti giorni durante i quali dovranno essere controllati tutti i documenti forniti da
Scarlino Energia e già pubblicati sul sito web della Regione Toscana. Non è ancora chiaro se la questione
dovrà passare dal consiglio comunale per l’approvazione ma ad opporsi alla richiesta potrebbe essere un
punto inserito all’interno del piano operativo presentato dall'ex sindaco Marcello Stella. Il Piano operativo,
con contestuale variante al Piano strutturale, è stato adottato il 20 febbraio 2019 ma ancora non è stato
approvato dalla giunta di Francesca Travison che sta dando una risposta alle 104 osservazioni ricevute. Nel

piano adottato ma non approvato è contenuta una interpretazione autentica prodotta dall’architetto Graziano
Massetani sull’area industriale nella quale viene chiarito: «Si ritiene opportuno e utile inserire, attraverso una
osservazione d’ufficio, il divieto assoluto a nuovi inceneritori esteso a tutto il territorio comunale». Negli
strumenti di pianificazione era stato aggiunto il divieto assoluto a nuovi inceneritori esteso a tutto il territorio
comunale ma gli uffici tecnici dovranno valutarne la validità.

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