La Nazione
Il carico è stato trovato in grave stato di degrado e lontano dalle zone di ricerca
PIOMBINO Questa volta a riportare in superficie un’ecoballa non è stato il gruppo «istituzionale» dei marina,
incaricato di eliminare la pericolosa fonte di inquinamento delle acque davanti a Follonica e Piombino. Il
fortuito recupero è stato, infatti, opera di un peschereccio che stava agendo fuori del perimetro circoscritto
per le ricerche. L’ecoballa è finita nelle reti del motopesca «Scarabochi» che l’ha tratta a bordo e l’ha
trasferita nel porto di Piombino. A questo punto del totale di 56 ecoballe finite nei fondali ne sono state
recuperate poco più di venti. Resta quindi un gran lavoro da fare, tutt’altro che agevole. Il caso del recupero
del peschereccio dimostra come non facile sia la localizzazione delle ecoballe che, per le più diverse cause,
possono essere state trasportate anche lontano dal punto in cui sono cadute. In più dall’esame del materiale
riportato in superficie dal motopesca «Scarabochi» si accerta chiaramente il degrado in cui versano le
ecoballe con la possibile perdita in mare del loro pericoloso contenuto.