Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Raccolta differenziata
Grosseto resta al palo
Dopo 4 anni bocciati sindaco e assessore
Anche quest’anno i dati di Arrt, l’Agenzia regionale che certifica le percentuali di raccolta differenziata operata dei vari Comuni, sanciscono una sostanziale bocciatura per il Comune di Grosseto. La percentuale del 40,84% raggiunta a fine 2019, sebbene è un piccolo incremento rispetto agli anni precedenti, è del tutto insufficiente e ci colloca ancora ben lontani dal traguardo del 65% fissato dalla legge e che consentirebbe al Comune, e dunque ai cittadini, di risparmiare sul servizio non pagando l’ecotassa.Eppure all’inizio del mandato il sindaco Vivarelli Colonna e l’assessore all’ambiente Simona Petrucci avevano promesso ben altri risultati, soprattutto attraverso l’introduzione dei cd. cassonetti intelligenti, che avrebbero dovuto garantire percentuali di raccolta differenziata molto superiori a quella raggiunta. Perché questo fallimento?Nell’ottobre 2018, quando Arrt certificò che il Comune di Grosseto era addirittura sceso dal 35,76% dell’anno precedente al 34,82% di fine 2017, Petrucci dette la colpa dello scarso risultato ai cittadini dei comuni limitrofi che praticavano il porta a porta, accusandoli di portare i rifiuti nel comune di Grosseto. Quest’anno, invece, l’ennesimo risultato deludente viene attribuito dall’assessore all’ambiente ai turisti ed a Sei Toscana. Insomma, è sempre colpa di qualcun altro!Che si tratti di alibi lo si potrà comprendere confrontando i dati del Comune capoluogo con quelli della Provincia di Grosseto e con alcuni Comuni virtuosi della nostra provincia . Nel 2016 il Comune di Grosseto aveva la differenziata al 35,76%, sopra alla media provinciale (33,01%) mentre l’Ato Toscana sud registrava il 38,21% a fronte del dato della Regione del 50,99%. Nel 2019 Grosseto si è attestato al 40,84% (+5,08%), scendendo al di sotto della media provinciale (41,46% ovvero +8,45%), con un trend di crescita decisamente inferiore all’Ato Toscana sud giunto al 46,45% (+ 8,24) e alla Toscana, ove il livello di differenziata è giunto al 60,15% (+9,16%).Il Comune di Grosseto in questi anni è cresciuto meno del resto della provincia, e ha fatto peggio di Ato Toscana sud e di Regione. Il dato diventa evidente se si confronta con i risultati di alcuni tra i comuni maremmani: Follonica è passata dal 43,93% del 2016 al 55,32% del 2019, incrementando la differenziata dell’11,39%; Roccastrada è passata dal 40,27% del 2016 al 54,57 del 2019, con un incremento del 14,30% . Livorno ha raggiunto il 68,39% (con un incremento rispetto al 2016 del 25,34%), Prato è arrivata al 73,42% (incremento rispetto al 2016 del 19,12%). Se negli anni scorsi Vivarelli Colonna e Petrucci potevano sperare di essere rimandati, dopo oltre quattro anni e giunti al termine del mandato, il responso non può che essere uno: bocciati. Sarà forse anche per questo che non si sente più parlare, ormai da tempo, di “rivoluzione di rifiuti”.
I consiglieri comunali di Pd e Lista Mascagni