Il Tirreno, Cronaca di Piombino
Raccolta dei rifiuti un modello unico
Più porta a porta nei cinque comuni
Manolo Morandini/Piombino
Raccolta dei rifiuti urbani: si cambia. Nei cinque comuni della Val di Cornia si pensa a un modello alternativo, basato su un utilizzo più intenso del sistema domiciliare di raccolta porta a porta, anche nella prospettiva dell’adozione della tariffa puntuale. Ad imporre la strada è la distanza tra la realtà e quanto indicato dal legislatore. Per semplificare, il decreto legislativo 152/2006 e la legge 296/2006 avevano stabilito un target di raccolta differenziata del 65% sul totale dei rifiuti urbani prodotti. Risultato che avremmo dovuto raggiungere entro il 31 dicembre 2012. Suvereto nel 2019 si è confermato il comune più “green” grazie al suo 49,15% (+3,20% rispetto al 2018) ma all’obiettivo del 65% mancano più di 15 punti percentuali. Piombino si attesta al 38,82% (+4,29%), San Vincenzo al 41,89% (+2,05%), Campiglia Marittima al 42,55% (+3,03%). Mentre Sassetta frena e dal tutt’altro che lusinghiero 21,56% del 2108 lo scorso anno è scivolata al 19, 14% (-2,42%). A fotografare l’andamento è l’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) che ha pubblicato i dati che certificano per ogni Comune le percentuali di raccolta differenziata raggiunte. La gestione dei rifiuti è un tema complesso, che ha tra i suoi capisaldi quello della raccolta differenziata, primo tassello di un’economia circolare tutt’altro che ben avviata in Italia. È comunque uno strumento cruciale per ridurre sprechi e inquinamento, ma viene utilizzato meno di quanto previsto per legge. Secondo i dati più recenti relativi al 2018, in Italia i rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata costituiscono il 58% del totale. Una quota ancora lontana di 7 punti percentuali, da un obiettivo che andava raggiunto otto anni fa. È necessario che il trend positivo degli ultimi anni acceleri in Val di Cornia. Da qui il percorso avviato dalle amministrazioni comunali dell’Area omogenea di raccolta che comprende Castagneto Carducci, Sassetta, Suvereto, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Piombino. Le due società Esper e Ambiente Italia, in associazione temporanea d’impresa, si sono aggiudicate alla fine di settembre la manifestazione di interesse di Ato Toscana Sud per lo studio di un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti del nostro territorio. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della raccolta differenziata andando verso una maggiore sostenibilità ambientale, riducendo la quota di rifiuto indifferenziato da portare a smaltimento. Inoltre, l’idea è di studiare forme di sinergia tra i comuni coinvolti per ottimizzare i costi. Il lavoro in questione si propone anche di valutare gli effetti sulla qualità del servizio e sul costo per gli utenti di un modello alternativo basato su un utilizzo più intenso del sistema domiciliare di raccolta porta a porta, anche nella prospettiva dell’adozione della tariffa puntuale. In modo che diventi incentivante, e che dunque consenta di pagare effettivamente in base al rifiuto che viene prodotto. Soprattutto in un’area caratterizzata da alti flussi turistici com’è la Val di Cornia. Il peso dei flussi turistici emerge in tutta la sua evidenza dai dati di San Vincenzo dove la produzione media pro capite di rifiuti urbani nel 2019 è stata di 776,28 Kg specie se messo a confronto con i 404,25 Kg di scarti prodotti da un piombinese o i 393,70 Kg di un cittadino di Campiglia Marittima. Per non dire della distanza con i suveretani che producono tre volte meno rifiuti urbani dei sanvincenzini (218,79 Kg). Le due società Esper e Ambiente Italia stanno acquisendo tutti i dati relativi a ogni territorio comunale, al fine di conoscerne le peculiarità. È questa la base da cui seguirà la redazione del piano di riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani.