La Nazione, Cronaca di Grosseto
Dura presa di posizione del Forum Ambientalista: «Basta estenuanti ricorsi amministrativi, ora procederemo civilmente»
di Matteo Alfieri
SCARLINO La guerra per la riapertura dell’inceneritore di Scarlino è ancora lontana da una tregua. Ieri infatti in Regione Toscana è stata avviata per la sesta volta una nuova procedura autorizzativa all’impianto richiesta dall’azienda, la Scarlino Energia, nonostante le precedenti cinque autorizzazioni all’esercizio siano state annullate dalla giustizia amministrativa dopo altrettanti ricorsi. «Il nuovo progetto presentato in Regione prevede di continuare ad utilizzare i forni già dichiarati illegali anche recentemente dal Tribunale di Grosseto – inizia Roberto Barocci, leader del movimento ambientalista maremmano –. Pertanto il Forum Ambientalista prende atto che per la Giunta della Regione Toscana il rispetto della legalità è una opzione e non procederà, come ha sempre fatto in passato, al lavoro estenuante delle opposizioni in via amministrativa. Si deve prendere atto che la Giunta regionale ha dato dimostrazione in materia di scelte clientelari e reazionarie». Secondo Barocci «se quei forni verranno di nuovo autorizzati a funzionare il Forum procederà in sede civile contro tutti coloro che hanno contribuito alla nuova autorizzazione – dice -. E’ ancora oggi necessario ripetere che l’incenerimento non chiude affatto il ciclo dei rifiuti, ma anzi trasforma l’atmosfera in una discarica avvelenata priva di confini. Ma nel caso di Scarlino si tratta anche di una scelta pericolosissima dato che i suoi forni non hanno mai rispettato le caratteristiche strutturali previste dalla normativa nazionale per abbattere le diossine in uscita dalle camere di post-combustione». «Purtroppo non siamo né stupiti né meravigliati, ma turbati – dice invece Mario Monciatti, presidente del Comitato per il No all’inceneritore –. La Regione dimostra ancora una volta indifferenza totale, non solo per l’ambiente già disastrato della piana di Scarlino ma anche di una popolazione che è sulla soglia dell’attenzione che dimostrano i dati dell’Ars, e soprattutto per quello che hanno deciso i tribunali. Credo dunque che ci sia la volontà di fare nella piana di Scarlino un vero e proprio punto di smaltimento di rifiuti a livello interregionale. Il famoso revamping infatti nasconde dietro la costruzione di un altro forno, ovvero il raddoppio di conferimento di rifiuti. Questo dunque ci turba profondamente – chiude Monciatti – anche perchè in Toscana si cerca di soddisfare l’interesse privato e non quello pubblico. Noi continueremo questa battaglia indefessa confortati anche dalla posizione dei Comuni Scarlino e Follonica».
Le reazioni
Un no bipartisan contro il Cogeneratore di Scarlino
Contrari sia il candidato del centrodestra Massimo Di Giacinto che il consigliere regionale Pd, Marras
FOLLONICA È una levata di scudi trasversale quella della politica contro la Regione Toscana che ha avviato l’iter per valutare la riapertura dell’inceneritore. Massimo Di Giacinto e la coalizione di centrodestra si dicono contrari. «In barba ad ogni sentenza che ha dichiarato lo stop e l’assoluta inadeguatezza dell’inceneritore – protesta Di Giacinto – la Regione Toscana si ostina ad attivare l’iter di valutazione per l’apertura dell’impianto». Ma Di Giacinto non risparmia critiche e attacca il Pd. «Inutile nascondersi dietro un dito – prosegue – a livello politico la responsabilità di questo stato di incertezza ha un solo nome: Pd. Il mio no personale alla riapertura dell’impianto è fermo e totale da sempre». Di Giacinto offre il suo appoggio al sindaco di Scarlino, Francesca Travison che, subito dopo essere stata informata della decisione della Regione, ha ribadito la sua contrarietà all’impianto. «Inizieremo a lavorare immediatamente al parere che invieremo alla Regione» ha detto Travison preannunciando l’intenzione di portare in consiglio la mozione concordata con le minoranze per ribadire il no all’impianto. «Darò tutta la collaborazione possibile a Travison» ha promesso Di Giacinto. Quindi la stoccata al suo avversario, l’ex sindaco Andrea Benini, anche lui contrario all’impianto: «Se Benini vorrà essere credibile ha solo un’alternativa – dice Di Giacinto – lasciare la tessera del PD e rifiutare l’appoggio politico di cui fino ad oggi ha goduto. Non si può appartenere ad un partito a corrente alternata». Contrario alla ripartenza anche . «Credo che si voglia far passare per innovativo qualcosa che, invece, non è nulla di più di un po’ di trucco al progetto vecchio bocciato da più parti, a partire dal Consiglio di Stato per arrivare alla Regione – dice il consigliere regionale dem –. Trovo comprensibili la reazione di Benini e la condivido. La mia posizione è, e resta, contraria all’attivazione di un impianto obsoleto che non può garantire la tutela ambientale e sanitaria». Per Marras «si deve bocciare smontando il progetto pezzo per pezzo anche attraverso una nuova inchiesta pubblica per la Via e la richiesta contestuale della valutazione di impatto sanitario».
Angela D’Errico