La Nazione, Cronaca di Firenze
Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di QTermo, confermando la sentenza del Tar di stop alla realizzazione
SESTO Stop per Qthermo a ulteriore conferma del fatto che il progetto dell’inceneritore di Case Passerini non si realizzerà. Con una sentenza pubblicata ieri il Consiglio di Stato respinge il ricorso presentato contro la sentenza con cui lo stesso organismo aveva annullato l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto. Nel maggio 2018, infatti, il Consiglio di Stato aveva confermato la sentenza di annullamento dell’autorizzazione a costruire pronunciata in precedenza dal Tar ravvisando, tra le altre criticità, la mancata realizzazione dei boschi della Piana quale opera di mitigazione dell’impatto ambientale. Secondo QThermo però i giudici, nel pronunciare la sentenza che aveva di fatto stoppato l’iter dell’inceneritore, non avrebbero tenuto conto dei boschi previsti dal masterplan del nuovo aeroporto di Firenze (nel frattempo anch’esso bocciato dal Consiglio di Stato) grazie ai quali sarebbe stata compensata la mancata realizzazione dei boschi della Piana. Da qui la richiesta di revocazione della sentenza. Tesi ritenuta però non fondata dal Consiglio di Stato che, accogliendo le posizioni del Comune di Sesto, ha ritenuto il ricorso inammissibile respingendo la richiesta della società e ricordando come la questione sollevata fosse stata attentamente valutata e ritenuta ininfluente poiché si trattava di due progetti diversi con tempi di realizzazione diversi. «I progetti dell’aeroporto e dell’inceneritore posizioni – commenta il sindaco Lorenzo Falchi – si confermano sbagliati nel merito e nel metodo e queste sentenze sono indicatori importanti della correttezza dell’operato e delle valutazioni del Comune».
Sandra Nistri
Focus
La sentenza del Tar
È del novembre 2016 la sentenza del Tar della Toscana con l’annullamento dell’atto della Città metropolitana di Firenze del 23 novembre 2015 che autorizzava l’inceneritore di Case Passerini e la sua gestione da parte di QThermo
La prima conferma
Nel maggio 2018 il Consiglio di Stato aveva confermato la sentenza di annullamento dell’Autorizzazione unica già disposta dal Tar
I motivi
Tra gli elementi di maggiore criticità riscontrati dai giudici, sia in primo che secondo grado, la mancata realizzazione dei boschi della Piana, circa 50 ettari, come opera di compensazione