Corriere Fiorentino
Piano rifiuti, industriali contro Monni «Occorre il coraggio di decidere»
La protesta delle imprese dopo l’annuncio che la Regione non deciderà la localizzazione degli impianti
Mauro Bonciani
Il futuro piano regionale dei rifiuti, anticipato da Repubblica , nel quale come ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni non saranno indicate le localizzazioni degli impianti (e non ci saranno più termovalorizzatori) è bocciato da Confindustria Toscana. E non piace neppure a Confartigianato.
Del nuovo piano dei rifiuti si parla da più di un anno, era ancora governatore Enrico Rossi, e secondo Monni il primo passo sarà fatto a settembre con un bando per i nuovi impianti, saranno quattro in tutta la regione, ma senza localizzazione: sarà chi partecipa al bando e dire dove farli, dato che come dice Monni «la logica delle localizzazioni stabilite dalla Regione non ha funzionato». Logica che non piace gli industriali, come anche l’abbandono dei termovalorizzatori. «Il tema rifiuti è centrale per lo sviluppo e la competitività della nostra regione, come ripetiamo ormai da molti anni.Le imprese hanno necessità di avere a disposizione soluzioni per lo smaltimento dei propri rifiuti che ancora in Toscana mancano, soprattutto a causa di una oramai cronica carenza impiantistica — sottolinea il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi — Noi partecipiamo ai tavoli settoriali sull’economia circolare che la Regione ha costituito. Ci lasciano, dunque, perplessi alcune affermazioni dell’assessore all’ambiente, dalle quali sembra emergere l’intenzione di costruire un piano privo sia di localizzazione degli impianti, anche per i rifiuti urbani, sia di indirizzi per la gestione degli speciali». Bene il recupero ed il riciclo massimo possibile, sottolinea l’associazione degli industriali «ma dobbiamo essere consapevoli che una quota sarà necessario destinarla al recupero energetico». «Restiamo convinti — conclude Maurizio Bigazzi — che il piano, attraverso anche la disponibilità di territori e imprese, debba risolvere i problemi che da troppi anni ci portiamo dietro. Attendiamo, quindi, l’avvio della concertazione e la presentazione degli atti relativi al piano da parte della Regione per poter entrare nel merito». Confindustria Toscana infine afferma che «non risulta che Confindustria Toscana Nord stia lavorando ad un progetto “di impianto a spese degli imprenditori del distretto cartario lucchese” come invece è scritto su Repubblica Firenze , così come non risulta tramontato il progetto Kme» per il pirogassificatore a Barga.
Ed anche i «piccoli» contestano Monni e la strategia regionale. «La scelta di non decidere dove localizzare gli impianti è un altro esempio di equilibrismo politico che rischia di portarci in un nuovo vicolo cieco — dice Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze — La Regione continua a non prendere decisioni, invece la questione dovrebbe essere risolta con urgenza. La Regione dovrebbe almeno indicare una zona, un’area di interesse, perché la Toscana non è tutta uguale. La politica deve avere il coraggio di prendere decisioni anche se non portano voti a breve termine: questo significa amministrare». Infine Sorani aggiunge: «E resta il fatto che non sapremo nel concreto cosa prevede il piano prima del 2023…».