La Nazione, Cronaca Toscana
La svolta impressa dall’assessora Monni è ufficiale: delibera della giunta e richiesta al mercato
Piano dei rifiuti, avviso pubblico esplorativo
Stop alla termovalorizzazione, riduzione netta delle discariche. Il modello è la fabbrica di idrogeno
FIRENZE Ci siamo. La Regione Toscana vara ufficialmente il ribaltone nella gestione dei rifiuti. La giunta Giani ha dato il via con delibera ad hoc all’«avviso pubblico esplorativo» per la manifestazione di interesse alla realizzazione di impianti di recupero/riciclo di rifiuti urbani e/o di rifiuti derivati dal trattamento degli urbani (tre mesi dalla pubblicazione). È la svolta che ha impresso l’assessora all’Ambiente Monia Monni sul percorso indicato dal governatore Giani. Con l’avviso «si chiede di manifestare l’interesse alla realizzazione di nuovi impianti, alla messa a disposizione di impianti esistenti o di impianti industriali che nell’ambito della propria attività siano disponibili a ricevere flussi di rifiuti derivanti dal trattamento di rifiuti urbani». Si sottolinea la necessità di tariffe regolate e «del rispetto delle disposizioni delle autorità competente» (Regione e Ato). L’avviso è rivolto al mercato oltre che ai gestori delle tre Ato «perché i rifiuti raccolti in forma differenziata assieme agli scarti delle lavorazioni dei principali sistemi economici regionali, costituiscono una risorsa di materia per uno sviluppo economico e occupazionale sostenibile dei nostri territori». Gli effetti attesi dell’avviso sono di individuare e misurare, non limitatamente ai gestori pubblici, ma in generale, le potenzialità di sviluppo di attività di recupero e riciclo della materia a partire dai rifiuti, attraverso una qualificazione della raccolta differenziata funzionale a favorire il raggiungimento del target del 55% di riciclo al 2025 e degli altri obiettivi da centrare nel percorso indicato dalle direttive europee sull’economia circolare al 2035». Con riferimento agli impianti di recupero l’avviso si muove nella direzione di affiancare «ai termovalorizzatori presenti al netto delle chiusure programmate, che tuttavia restano tecnologie di economia circolare in termini di recupero energetico, impianti che sfruttano tecnologie alternative e che minimizzano ancora di più l’emissione di Co2 in atmosfera, in linea con l’obiettivo di decarbonizzazione al 2050». In secondo luogo, l’avviso risulta uno strumento «finalizzato a contribuire all’obiettivo di prevedere una progressiva riduzione del conferimento di rifiuti in discarica fino ad arrivare al 10% nel 2035». Il piano Monni prevede lo stop definitivo agli inceneritori di Livorno e di Montale mentre restano in azione i termovalorizzatori di San Zeno ad Arezzo e di Poggibonsi. Gli impianti nuovi dovrebbero essere tre: due nella Toscana Centro (province di Firenze, Prato, Pistoia) e uno sulla Costa. Il punto di riferimento per capire il modello auspicato di impianto potrebbe essere quello che Alia ha in progetto di realizzare a Montale (area ex inceneritore) insieme a tre Comuni. Può essere definito un gassificatore senza fuoco che recupera carbonio che raffinato dà vita a metanolo e a idrogeno.
Luigi Caroppo