“E’ nato un nuovo e più moderno strumento per la programmazione in materia di sviluppo sostenibile: il Piano regionale per la transizione ecologica”, così l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni presenta il nuovo Piano regionale per la transizione ecologica, istituito a seguito dell’approvazione in Consiglio regionale della proposta di legge 114, che abroga la precedente legge regionale n.14/2007 e con essa gli strumenti di programmazione precedenti. “Il PRTE – aggiunge – va a sostituire il vecchio Piano ambientale ed energetico regionale aggiornandone gli obiettivi e coinvolgendo direttamente i cittadini e il mondo scientifico”.
“Abbiamo dotato la Toscana di uno strumento strategico – continua Monni – che si concentra su sviluppo sostenibile e contrasto ai cambiamenti climatici, sia in termini di riduzione delle emissioni che di adattamento. Oggi questo è più che mai necessario, per dettare una precisa linea di azione ed ottenere risultati su un settore letteralmente vitale per tutti noi e il nostro ecosistema”
Il Piano regionale per la transizione ecologica raccoglierà le politiche regionali che vanno ad accompagnare un profondo processo di cambiamento strutturale, una vera e propria ‘transizione ecologica’ attraverso la riduzione delle emissioni, l’incremento delle energie rinnovabili, la promozione di azioni di adattamento ai cambiamenti climatici in atto, come ad esempio la tutela della biodiversità o della risorsa idrica.
“Ci siamo dati l’obiettivo di una regione carbon neutral – conclude Monni – per questo nel PRTE abbiamo previsto anche un sistema di contabilizzazione del bilancio emissivo della Regione per quanto riguarda i gas climalteranti, considerando sia le emissioni che gli assorbimenti. Il nuovo Piano sarà inoltre coordinato con Agenda 2030 ed utilizzerà i medesimi indicatori per monitorare lo stato di avanzamento rispetto alla sostenibilità”.
Il PRTE affronterà le sfide della neutralità climatica, dell’economia circolare e della gestione dei rifiuti, dell’energia pulita e dell’efficienza energetica, tratterà di comunità energetiche rinnovabili, ecosistemi e biodiversità, inquinamenti, rischi ambientali e rischio sismico, infine di difesa del suolo, tutela della risorsa idrica e tutela della costa.