La Nazione, Cronaca Toscana
Multiutility dei servizi pubblici «Arezzo e Siena, vi aspettiamo» E si punta anche a mobilità e tpl
Parla Nicola Perini, regista dell’operazione maxi holding: «Estra fondamentale. Avrà in noi un socio forte»
di Luigi Caroppo FIRENZE Nicola Perini, il dado è tratto. La Multiutility toscana nasce dopo la fusione in Alia di Acqua Toscana, Consiag di cui lei è amministratore unico e Publiservizi. Varato l’aumento di capitale, i Comuni dell’area Firenze-Prato-Empolese sono con voi. «È stato un cammino lungo, e a tratti molto faticoso, che ha portato ad una decisione ambiziosa e che rappresenta un passaggio epocale. Adesso la Toscana dei servizi pubblici locali ha una chance importante per recuperare tutto il terreno perso negli ultimi 20 anni. Nell’interesse sempre della collettività».
Se la nuova realtà societaria rimanesse così com’è con il via libera dei 66 consigli comunali, sarebbe solida e forte?
«Il progetto ha una sua forte e concreta solidità. La proposta è stata vagliata con grande attenzione dai consigli comunali che hanno, con orgoglio, dimostrato la ferma volontà nel processo aggregativo e confermato la prospettiva di sviluppo che si traduce nell’allargamento agli altri territori per completare il disegno industriale auspicato. Il soggetto così com’è adesso ha le gambe per camminare ma dovremmo correre. Sarà la sfida dei prossimi mesi».
Potenzialità di trovare investitori in Borsa?
«Noi siamo convinti che il progetto sia appetibile ma la nostra attenzione, sul tema della borsa, si concentra su due aspetti. Il primo riguarda la necessità di proporre l’aumento di capitale quando il soggetto industriale sia adeguatamente valorizzato, ed il secondo è riferito alla definizione di criteri di partecipazione a salvaguardia degli interessi pubblici».
Ipotesi ampliamento della nuova compagine sia per società che ne potrebbero far parte che per Comuni che potrebbero cedere quote delle partecipate. Quanto sarebbe necessario allargare il cerchio?
«L’allargamento non è necessario, lo definirei opportuno, auspicabile. La partecipazione non può essere estorta o pretesa. Ogni territorio ha il diritto-dovere di determinare il modello. La nostra proposta è un’opportunità che offriamo, convinti che l’interesse delle nostre comunità passi dal mantenimento o recupero della potestà pubblica locale sui servizi. La sfida che abbiamo la responsabilità di affrontare richiede attenzione anche sul versante dimensionale. Proprio su ciò riteniamo importante il ruolo degli organismi regionali, che vediamo come i principali attori nell’individuazione degli interessi collettivi e dei conseguenti sistemi regolatori e legislativi da determinare».
Se le dico Estra, che dice?
«Che è uno strumento importante al servizio del nostro territorio, e che assume ancor più rilevanza inserito in un sistema industriale che deve essere una risorsa importante nei momenti di difficoltà collettiva, quale quello che stiamo vivendo. Estra, di fatto, avrà al suo fianco un socio ancora più forte, che potrà valorizzarla quale solida realtà industriale nazionale».
E altre realtà partecipate del mondo acqua/rifiuti/energia?
«Tutte le realtà possono essere coinvolte. In realtà la fase che la nostra regione sta vivendo impone alla Multiutility di guardare anche ad altri servizi strategici come la mobilità ed il trasporto pubblico».
Versante amministrazioni locali. Il segnale che arriva da Pistoia è significativo.
«Il progetto ha riscosso i favori di tutti gli schieramenti politici, coinvolti in egual maniera nella costruzione di questo nuovo soggetto industriale. È un progetto trasversale, che va oltre le ideologie politiche, perché al centro ha quello che deve essere il principale interesse di ciascuno schieramento, ovvero portare vantaggi e benefici alla vita e alla quotidianità dei cittadini toscani. In questi mesi sono stati fatti più di 150 incontri, su tutti i livelli. Nessuno è stato lasciato indietro relativamente a questo progetto, non è stata seguita una logica di colore».
Potrebbero far parte della partita anche i Comuni di Siena ed Arezzo.
«Ben vengano: la Multiutility è un progetto trasversale, che ha come primo obiettivo il benessere dei cittadini toscani e la salvaguardia del patrimonio pubblico. L’interesse di Siena e Arezzo auspico possa andare in questa direzione».
Parliamo anche dei contrari. Ci sono i Comitati e il Movimento 5 Stelle. Poi c’è chi punta il dito sulla quotazione in Borsa.
«Che ci siano sensibilità diverse sul progetto è naturale, ma si è lavorato per raggiungere la sintesi migliore possibile. Noi sentiamo la responsabilità di anticipare i problemi, di dare risposte ed individuare prospettive. Ci preoccupano le semplificazioni di coloro che definiscono speculativa la soluzione proposta. Ci appare una posizione superficiale. Crediamo fortemente nella centralità della proprietà, nel ruolo dei consigli comunali nel mantenimento della potestà pubblica locale».