Corriere di Arezzo
Il presidente di Estra interviene sui recenti aumenti:”Non li decidiamo noi, stanno interessando tutta Europa”
Metano green con il biodigestore aretino
Macrì: i prezzi saranno più competitivi di quelli di mercato grazie alla realizzazione di Aisa impianti
AREZZO
Il presidente di Estra, Francesco Macrì, respinge chi vuole indirizzare la protesta per l’aumento del metano da autotrazione verso Estra – “sono incrementi generalizzati in Europa e non certo concentrati in una sola città” – e, guardando alla dimensione locale, ricorda “che Arezzo dopo anni finalmente realizzerà con Aisa impianti un biodigestore che potrà produrre metano green da destinare alle auto o al trasporto pubblico a prezzi sicuramente più competitivi di quelli di mercato”. “Una cosa importante” sottolinea Macrì, “sarebbe interrompere i dialoghi di salotti sulla transizione energetica e cominciare a metterla in pratica. Per fare questo, però, serve una politica industriale e la costruzione di impianti”. Il presidente di Estra fa il punto sulla situazione che si è venuta a creare dopo l’aumento record del prezzo del metano per auto. Una protesta che per Macrì “è legittima” ma non va indirizzata alla società “e nemmeno al Comune di Arezzo”.
“Estra” spiega Macrì, “ha applicato nei confronti dei distributori l’aumento derivante dall’impennata, non a livello nazionale ma europeo e mondiale, del prezzo del metano. Sono incrementi generalizzati in Europa e non certo concentrati in una sola città. A conferma, basta citare le azioni che sta intraprendendo Assogasmetano, l’Associazione nazionale delle imprese distributrici del metano da autotrazione che ha sollecitato sia l’intervento del Governo sia – richiesta avanzata al Mef – che l’aliquota agevolata al 5% sia applicata anche ai metano. Le misure del Governo si sono concentrate solo in alcuni ambiti e non riguardano l’autotrazione cui dovrebbero essere allargate”. “L’improvviso aumento del costo” continua il numero uno di Estra, “sta creando problemi non solo agli automobilisti e ai cittadini ma anche alle imprese. E’ evidente che ci sono motivi geopolitici internazionali e manovre speculative allo stesso livello che stanno determinando questi aumenti, determinati anche da politiche di accumulo legate alla forte ripresa economica con relativa maggiore richiesta di energia. Significativo è che le recentissime dichiarazioni del presidente Putin abbiano determinato un calo di circa 40 centesimi in un solo giorno. Questo per sottolineare che ben poco, per non dire nulla, può essere fatto a livello locale o di una singola azienda quale Estra che ovviamente mo-nitora attentamente la situazione nell’interesse dei clienti e delle comunità locali”. “Se è evidente” continua Macrì, “l’impossibilità di incidere sugli aumenti a livello locale, è arrivato forse il momento di compren-dere quanto sia dannosa la nostra scarsa indipendenza energetica, solo mitigata dai nuovi canali di approvvigionamento come il Tap. Senza dimenticare che non è ancora attivo il North Stream. In Italia ci può essere una svolta solo con l’apertura di nuovi canali di approvvigionamento, diversi dalla logica del gasdotto. La svolta sarebbe quella di abbandonare le impostazioni ideologiche che da decenni impediscono di realizzare rigassificatori che consentirebbero di importare con rotte navali Gnl a prezzi molto più competitivi e soprattutto iniziare davvero una produzione nazionale di gas verde con la realizzazione di impianti come i biodigestori per trattare la frazione organica. Dinanzi a queste necessità” conclude Francesco Macrì, “e a queste impostazioni, la Toscana e l’Italia sono ferme al palo. Se poi vogliamo parlare di dimensione locale, vorrei ricordare che Arezzo, dopo anni finalmente realizzerà con Aisa impianti un biodigestore che potrà produrre metano green da destinare alle auto o al trasporto pubblico a prezzi sicuramente più competitivi di quelli di mercato”.