Metalli preziosi dai vecchi apparecchi elettronici

Un nuovo impianto per il recupero di rifiuti nell’Aretino
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Metalli preziosi dai vecchi apparecchi elettronici

Corriere Fiorentino

Metalli preziosi dai vecchi apparecchi elettronici

Nell’Aretino il primo impianto italiano che estrae oro, palladio e C. da schede in disuso

Aldo Tani

Per l’Italia sarà una prima volta. Un impianto dedicato all’estrazione dei metalli preziosi dai Raee, i rifiuti derivanti da apparecchi elettrici ed elettronici. Se ne potrà ricavare oro, rame, argento e palladio, che sono presenti nelle schede elettroniche. Il Gruppo Iren, multiutilty attiva nel settore energetico e ambientale, ha individuato l’area di Terrenuova Bracciolini (Arezzo) come luogo per la realizzazione.

Dietro questa scelta, promossa dalla controllata Iren Ambiente, c’è la possibilità di inserire l’infrastruttura all’interno del polo dedicato all’economia circolare: un investimento da 16 milioni di euro nel prossimo triennio che proprio Iren sta sviluppando nel centro del Valdarno. La decisione di puntare sulla Toscana è legata anche alla vicinanza con il distretto orafo aretino e alle possibili sinergie che si potrebbero creare.

Alla base del progetto c’è la chiusura dell’accordo con Osai, società attiva nella progettazione e produzione di macchine e linee complete per l’automazione e il testing su semiconduttori, e Btt Italia Srl. L’impianto prevederà due fasi di lavoro: la prima dedicata al disassemblaggio delle schede, la seconda alla separazione e affinazione dei metalli preziosi tramite un processo idrometallurgico. Entrambi le operazioni dovrebbero avere un impatto ridotto sull’ambiente. La tecnologia applicata è sviluppata da Osai, all’interno del progetto di urban mining «Re4M» e consente infatti, in combinazione con quelle del proprio partner Btt Italia Srl, una significativa riduzione nella produzione di Co2 rispetto all’attività estrattiva tradizionale di miniera.

Nel 2021 la raccolta dei Raee è cresciuta su scala regionale del 9,5%, pari a 32 mila tonnellate: nel centro Italia nessuno ha fatto meglio. A trainare il balzo in avanti sono stati i televisori e gli apparecchi con schermi, con una crescita del 23,2% (merito anche del bonus tv), poi i climatizzatori (+7,5%), e i grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie e apparecchi di cottura), che hanno fatto registrare un +6,6%.

Pistoia, con un aumento dell’85,7%, è stata la provincia con la performance migliore a livello nazionale. L’altra faccia della medaglia è Prato, che ha fatto segnare l’unico dato di decrescita in Toscana: -35,5%. Per quanto riguarda i valori assoluti, Firenze con oltre 7 mila tonnellate si posiziona al primo posto per quantità raccolta. All’ultimo piazza Massa Carrara, con poco più di mille tonnellate.

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