Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Il Forum Ambientalista annuncia che procederà in sede civile abbandonando la strada delle opposizioni amministrative
Sono tante le reazioni che ha suscitato la notizia di una possibile nuova ripartenza dell’inceneritore di Scarlino e ieri sulla questione è intervenuto anche Leonardo Marras, capogruppo Pd della Regione Toscana, l’ente che sta valutando l’istanza presentata lo scorso dicembre da Scarlino Energia.
La società guidata da Moreno Periccioli ha infatti depositato un’istanza in cui viene chiesto il revamping delle camere di combustione, affermando in modo chiaro la volontà di far ripartire l’impianto scarlinese già chiuso dal 2015 dopo la sentenza del Consiglio di Stato. «L’impianto resta inadatto e confermo la mia contrarietà» dice Marras. Il capogruppo sostiene la legittimità dell’istanza presentata dalla società Scarlino Energia ma crede «che si voglia far passare per innovativo qualcosa che, invece, non è nulla più di un po’ di trucco al progetto vecchio che è stato bocciato da più parti». Per Marras «l’avvio del nuovo procedimento è comprensibile solo sul piano giuridico-formale ma dal punto di vista sostanziale, si deve bocciare smontando il progetto pezzo per pezzo anche attraverso una nuova inchiesta pubblica per la Via con la partecipazione diretta dei Comuni e la richiesta contestuale della valutazione di impatto sanitario».Netta, come sempre, la posizione di Roberto Barocci del forum Ambientalista Grosseto: «Il nuovo progetto presentato in Regione prevede di continuare ad utilizzare i forni già dichiarati illegali anche recentemente dal Tribunale di Grosseto. Pertanto il Forum Ambientalista prende atto che per la giunta della Regione Toscana il rispetto della legalità è una opzione e non procederà, come ha sempre fatto in passato, al lavoro estenuante delle opposizioni in via amministrativa». Se quei forni verranno di nuovo autorizzati a funzionare il Forum procederà in sede civile contro tutti coloro che hanno contribuito alla nuova autorizzazione. Per Barocci al posto dell’inceneritore potrebbe piuttosto sorgere una «fabbrica dei materiali» per il recupero dei rifiuti.
Anche Toscana a Sinistra ha appreso «con rabbia» che la Regione ha avviato il procedimento per l’autorizzazione alla riaccensione dell’inceneritore: «Questa pervicacia ha un che di criminale» dice Tommaso Fattori, candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra. Fattori chiede una discussione urgente dell’atto che impegni la giunta a interrompere immediatamente la nuova procedura di valutazione di impatto ambientale dell’impianto di Scarlino, mettendo una pietra tombale sull’inceneritore. La posizione di Fattori è vicina a quella di Barocci: «La scelta dell’incenerimento è sempre la peggiore tra le soluzioni possibili – dice il candidato – perché non chiude affatto il ciclo dei rifiuti ma anzi trasforma l’atmosfera in una discarica avvelenata priva di confini. Ma nel caso di Scarlino si tratta anche di una scelta tecnologicamente pericolosissima dato che l’impianto non ha mai rispettato le caratteristiche strutturali previste dalla normativa nazionale».
La Lega provinciale ha invece voluto esprimere il proprio sostegno alla sindaca leghista Francesca Travison: «Ci sorprende – sostiene il segretario Andrea Ulmi- questo nuovo iter dopo che il Pd che ancora amministra la Toscana aveva dato più di una rassicurazione sul fatto che l’impianto sarebbe stato fermato in via definitiva. La posizione del partito, però, su questo fronte è sempre stata contraddittoria, come lo sono state le politiche della Regione». — g.s.