Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba
Legambiente Val di Cornia preoccupata per la vicenda della discarica
«Si perde un’azienda in grado di trattare e riciclare tutti questi rifiuti»
«I sindaci spieghino come pensano di arrivare a risanare l’ambiente»
La vera emergenza sanitaria sono le discariche abusive e incontrollate vicino a Colmata. Un enorme territorio inquinato da bonificare, centinaia di migliaia di metri cubi di rifiuti, in parte pericolosi, accumulati in modo incontrollato sulle aree industriali che con lo spolveramento sono un grave rischio per la salute pubblica. Questi vanno rimossi quanto prima anche per procedere alla messa in sicurezza delle aree. Una parte potrà essere riciclata, una parte messa in discarica e un’altra trattata prima dello smaltimento. Altra emergenza sono le demolizioni di impianti industriali e la messa in sicurezza delle aree, che produrranno altri rifiuti. Quindi occorre una soluzione non facile e non breve nel tempo per togliere cumuli, bonificare e demolire. Inoltre si pone il problema della produzione industriale che continua a produrre rifiuti, anche se al momento quantità non grandi.Pensare che non serva una discarica e un’azienda in grado di trattare, riciclare o smaltire tutti questi rifiuti, quelli che saranno prodotti o presenti sul territorio, è pura demagogia. Solo una parte dei rifiuti che si producono, che saranno frutto delle bonifiche e asportazione cumuli o demolizioni, potranno essere riciclati, le bonifiche non potranno che durare degli anni e quindi occorrerà un impianto di smaltimento attivo nel tempo e un’azienda che gestisca questo e altri impianti di trattamento e riciclo.Il primo appuntamento sarà la bonifica di Città futura che produrrà una quantità ancora imprecisata di rifiuti (il progetto è stato presentato dal Comune al ministero dell’Ambiente). Successivamente la messa in sicurezza idraulica del Sin.Anche se con enorme ritardo, a febbraio la direzione generale per il Risanamento ambientale del ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto definitivo di parziale messa in sicurezza idraulica dell’area industriale. Questo progetto prevede di scavare una trincea drenante che produrrà più di centomila metri cubi di materiale derivanti dallo scavo, di cui si stima che una buona parte, in base all’esito dei test di cessione, sarà da gestire come rifiuto. Dove si potranno mettere questi rifiuti una volta rimossi? Chi potrà trattare o riusare il rimanente? Gli hot spot che dovrebbero essere scavati per bonificare i terreni produrranno altri rifiuti pericolosi da trattare prima di metterli in discarica. Le demolizioni degli impianti produrranno altri rifiuti. Era chiaro che non spettava a Rimateria procedere alle rimozioni e bonifiche in quanto queste sono procedure con gare di appalto gestite da Invitalia, ma la discarica, la Tap e altri eventuali impianti sarebbero essenziali per ricevere questi materiali.Cosa si prevede di fare per trovare soluzione a tutti questi materiali, per giungere a risanare l’ambiente, riutilizzare questo territorio industriale e riuscire ad attrarre investimenti a Piombino per produrre nuova occupazione? A questa domanda chiediamo una risposta chiara e rapida ai sindaci della nostra zona. –Legambiente Val di Cornia