La Repubblica – Firenze
L’intervento
Le scelte che deve fare la Regione per un’industria dei rifiuti più verde
di Alfredo De Girolamo
L’affidamento della gestione dei rifiuti urbani a Retiambiente è una buona notizia per la Toscana. Finalmente abbiamo tre operatori di area vasta: Alia nell’Ato Centro, Sei Toscana nell’Ato Sud e Retiambiente nell’Ato Costa. Si tratta di un punto di arrivo, ma soprattutto di partenza per una nuova fase della gestione di questo importante servizio, in un momento decisivo per il settore rifiuti in Toscana.
Si è concluso il “closing” dell’acquisto di Unieco da parte del gruppo Iren e molti operatori del sud della Toscana, a partire da Sei, cambieranno assetto con l’ingresso della multiutility, leader italiana della multicircle economy.
Alia è interessata da decisioni sulla strategia aziendale, per un rafforzamento del principale operatore regionale del settore che, intanto, continua l’opera di integrazione, come dimostra la decisione di questi giorni di acquisire una quota di Scapigliato srl di Rosignano.
A questo punto è urgente una strategia comune fra i tre gestori di ambito. Un’opportunità per esplorare nuovi livelli di efficacia ed efficienza, ma anche per affrontare con spalle solide le sfide dei prossimi 5/10 anni, a partire dagli impianti.
In queste settimane è entrato in vigore in Italia la legge di recepimento delle nuove direttive europee sui rifiuti, il cosiddetto “pacchetto economia circolare”. Le sfide della nuova policy sono grandi: riciclaggio al 65%, discarica al 10%, recupero energetico 25%. In Toscana serviranno investimenti per 1 miliardo di euro, per completare l’impiantistica: digestori anaerobici, piattaforme di riciclaggio, impianti di recupero energetico, incremento delle discariche regionali.
Verranno presto varati il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e i Piani di spesa dei Fondi strutturali e la Regione Toscana, d’intesa con i gestori, ha proposto al Governo un pacchetto di investimenti per circa 600 milioni di euro.
Per fare tutte queste cose serve un’industria dei rifiuti solida che diventi sempre più “verde”, perno dell’economia circolare. Un cambiamento grande. Si tratta di scelte industriali che soci e management dovranno valutare e definire.
Scelte che ormai non sono più rinviabili per il neo governo regionale, a partire dalla gestione dei fondi europei. E poi con l’approvazione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, con l’indicazione del fabbisogno impiantistico, la definizione di un Ato unico regionale, sul modello di quello idrico, non più rimandabile.
Infine, serve continuare a semplificare norme e procedure autorizzative. Insomma c’è molto da lavorare, gli operatori industriali toscani sono pronti.
Presidente di Confservizi Cispel Toscana