Italia Oggi
Le posate in plastica fuori dal mercato. Da subito
Giorgio Ambrosoli
Niente più posate in plastica. Via anche bastoncini cotonati, piatti, cannucce, agitatori per bevande, aste per i palloncini; arriva la restrizione all’immissione nel mercato, a meno che non siano realizzati in plastica biodegradabile e compostabile certificata conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 e con percentuali del 40% di materia prima rinnovabile (60% dal 1° gennaio 2024). Lo prevede il dlgs di recepimento sulla plastica monoso (c.d. SUP) approvato ieri in consiglio dei ministri in recepimento della direttiva 904/2019. Le scorte potranno essere commercializzate a condizione che siano immesse sul mercato prima della decorrenza dell’obbligo.
Interessante la nozione di plastica all’art. 3: il materiale costituito da un polimero, cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze, e che può funzionare come componente strutturale principale dei prodotti finiti, a eccezione dei polimeri naturali che non sono stati modificati chimicamente. Dunque, sono esclusi da questa definizione materiali quali vernici, inchiostri, adesivi nonché rivestimenti in plastica aventi un peso inferiore al 10% rispetto al peso totale del prodotto, che non costituiscono componente strutturale principale dei prodotti finiti. Escluso anche il cellophane che, a differenza di quanto comunemente si creda, è un film di polimero di cellulosa, ovvero un polimero naturale, riciclabile e compostabile. Non ricompresi neanche i contenitori per alimenti secchi, compresi quelli stagionati, o per alimenti venduti freddi che richiedono ulteriore preparazione, i contenitori contenenti alimenti in quantità superiori a una singola porzione oppure contenitori per alimenti monoporzione venduti in più di una unità;
Accanto ai prodotti soggetti a veri e proprie divieti, molti altri dovranno essere consumati in misura minore: i bicchieri di plastica, insieme alle tazze per bevande, tappi e coperchi, contenitori per alimenti, compresi contenitori per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato (tipo sushi ad esempio), ad eccezione di contenitori per bevande, piatti, pacchetti e involucri contenenti alimenti.
Passa l’istituzione delle scuole «Plastic – free» statali e paritarie, che entro l’anno scolastico 2025/2026, che dovranno educare al consumo dei prodotti di plastica Il ministero dell’istruzione supporterà le istituzioni scolastiche nell’adozione del modello di «scuola per un futuro sostenibile» anche attraverso la partecipazione a reti di scuole.
Specifici obiettivi di raccolta differenziata anche per le bottiglie in plastica:
a) entro il 2025, al 77%;
b) entro il 2029, al 90%.
Giorgio Ambrosoli
Il testo del decreto su www.italiaoggi.it/documenti-italiaoggi