L’assessore Monni a Piombino, su Rimateria adesso c’è «una visione comune» con il sindaco

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L’assessore Monni a Piombino, su Rimateria adesso c’è «una visione comune» con il sindaco

Greenreport

Il sopralluogo in città per la società e le bonifiche nel Sin

L’assessore Monni a Piombino, su Rimateria adesso c’è «una visione comune» con il sindaco

«Tenere insieme le esigenze ambientali con quelle occupazionali, nella prospettiva dell’economia circolare. Rappresenteremo questa idea alla proprietà»

Di Luca Aterini

L’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni e il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, hanno svolto oggi un sopralluogo per verificare la situazione delle aree soggette a bonifica rientranti nel Sin (Sito d’interesse nazionale) e per fare il punto su Rimateria «alla luce degli incontri fatti sia con le organizzazioni sindacali che con Iren e in vista del pronunciamento del tribunale fallimentare in merito al concordato».

Entrambe le situazioni vivono ad oggi una fase di stallo, mettendo a rischio la tenuta dell’area dal punto di vista della sostenibilità sia ambientale sia socio-economica, entrambe già compromesse.

Complessivamente il Sin conta 928,4 ha a terra e 2015 ha a mare, è stato istituito 22 anni fa ma secondo i dati comunicati dal ministero dell’Ambiente non ci sono progressi: a febbraio 2020 risultava bonificato al 49% per i terreni e al 4% per la falda, le stesse percentuali riportate nell’ultimo aggiornamento arrivato pochi giorni fa.

La partecipata pubblica Rimateria, che ad oggi gestisce una discarica controllata per lo smaltimento in sicurezza di rifiuti speciali non pericolosi e al contempo punta alla riqualificazione ambientale di un’area complessiva di 58 ettari sulla quale insistono già oggi quattro discariche, potrebbe rappresentare parte attiva per la soluzione del problema. Ovunque in Italia le bonifiche vanno infatti al rallentatore anche perché mancano impianti di prossimità dove gestire i conseguenti rifiuti; un problema che a Piombino riguarda da vicino non “solo” il Sin ma anche la produzione di acciaio passata e, auspicabilmente, futura.

Quattro anni fa Rimateria veniva presentata dalla Commissione europea come un esempio locale d’eccellenza in fatto di economia circolare, mentre adesso paradossalmente si trova appesa a un filo. L’Aia per il progetto Variante 2 opere di chiusura discarica ex Lucchini e riprofilatura opere di chiusura discarica Rimateria ha subito uno stop in Regione, mentre a inizio marzo è in agenda l’appuntamento al Tribunale di Livorno per il via libera o meno al concordato.

Dai soci privati di Rimateria e in particolare Iren – che attraverso l’acquisizione di Unieco ambiente è recentemente entrata nella compagine sociale dell’azienda – potrebbero arrivare nuovi impegni per dare un futuro alla società e alla sua mission, ma per traguardare l’obiettivo occorre in primis un quadro istituzionale di riferimento coerente, che finora non c’è stato. Ma le cose potrebbero cambiare.

«Sono voluta andare a Piombino per comprendere meglio la complessità di uno dei siti da bonificare più ampi della Regione – dichiara oggi l’assessore Monni – Sono andata a Piombino per parlare con il sindaco Francesco Ferrari del futuro di questo territorio bello e pieno di contrasti, ma anche del presente che coinvolge le sorti di 43 lavoratori e delle loro famiglie e che si intreccia al destino della discarica di Rimateria. Su questo abbiamo condiviso una visione comune, capace di tenere insieme le esigenze ambientali con quelle occupazionali, nella consapevolezza che oggi abbiamo necessità di basi solide per costruire una diversa prospettiva che guardi con convinzione all’economia circolare. Rappresenteremo questa idea alla proprietà nelle prossime ore, fiduciosi che la rinnovata intesa tra le istituzioni rappresenti l’elemento nuovo che consentirà di dare un futuro a quell’area e a quei lavoratori, ma che ci renderà anche più forti nell’interlocuzione con il nuovo Governo».

«Grazie all’assessore regionale Monia Monni che ha voluto visitare Piombino e vedere da vicino tutte le criticità di questo territorio – risponde il sindaco Ferrari – Abbiamo potuto constare una grande sintonia sulle necessarie opere di smantellamento e bonifica e sull’esigenza di arretrare la fabbrica rispetto alla città: siamo convinti che Piombino necessiti di un serio intervento ambientale, attuabile solo se la Regione Toscana sposerà la visione che abbiamo e se, sinergicamente, si troveranno convergenze anche con il governo nazionale. Anche sulla vicenda di Rimateria abbiamo rinvenuto una visione comune che presto sottoporremo alla società».

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