La Nazione, Cronaca di Grosseto
«Lo Stato deve decidere, ora»
PIOMBINO Quanto tempo ci rimane prima che le ecoballe disperse sul fondale due miglia a sud dell’isola di Cerboli si sfaldino e riempiano il nostro mare di migliaia di pezzetti di plastica? I segnali non sono buoni. Come ha ricordato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente durante il forum organizzato da La Nazione, le ecoballe non sono state fatte per resistere a una permanenza in mare di anni. Alcune balle si sono sfaldate leggermente forse perché trascinate dale reti dei pescatori, altre sono venute a galla approdando sulla costa. Il carico di oltre 62 tonnellate di plastica, perso nel luglio 2015 della motonave Ivy, non è stabile a 45 metri di profondità, ma è in una situazione dinamica che potrebbe esplodere da un momento all’altro. «Le ecoballe rappresentano un enorme rischio – afferma il sindaco di Piombino Francesco Ferrari – ed è indispensabile un intervento tempestivo prima che il danno ambientale diventi irreparabile». «Fortunatamente – prosegue Ferrari – nel caso dell’ultima ecoballa finita nelle reti dei pescatori, le reggette non si sono spezzate e non hanno permesso a quella tonnellata di microplastiche si disperdersi in mare. E’ inaccettabile che, dopo cinque anni, questi rifiuti siano ancora in fondo al nostro mare mettendo a rischio l’intero ambiente marino e danneggiando il tessuto economico del nostro territorio». «Ancora più incredibile – aggiunge Ferrari – è l’assoluto disinteresse dimostrato dalle istituzioni, comprese quelle locali, fino a un anno fa: il commissario Caligiore, al momento sospeso a causa di un vizio di forma e ormai vicino alla scadenza del suo mandato, è stato nominato a giugno 2019. Prima di questa nomina nulla si era mosso. Prima delle nostre lettere e gli appelli alle istituzioni chiedendo di intervenire per salvaguardare il nostro mare e il nostro territorio, nulla è stato fatto». Il commissario prefettizio di Follonica Alessandro Tortorella, sottolineando la necessità di intervenire subito ha comunque osservato che attualmente il problema è arrivare al termine della procedura tecnica per il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale e ha assicurato il suo supporto. Il contrammiraglio Aurelio Caligiore, la cui carica di commissario scadrà, come già spiegato ieri, il 25 giugno, comunque non dispera che si possa arrivare a una soluzione. «Ci sono i tempi tecnici per intervenire e recuperare le ecoballe entro la fine del mese di luglio. Ora è necessario che la politica si pronunci e risolva l’impasse dichiarando lo stato di emergenza nazionale ceh consente procedure abbreviate per l’affidamento dei lavori di recupero. Lo Stato ha il dovere di intervenire quando c’è una minaccia che incombe sull’interesse pubblico e sui cittadini. E in questo caso ci sono tutte le condizioni per farlo immediatamente». Luca Filippi