Greenreport
La raccolta differenziata in Toscana, per gestore
Nei 273 Comuni operano 17 gestori dei servizi di igiene urbana, con risultati molto eterogenei tra loro
Di Marco Talluri
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, in Toscana si fa riferimento a tre Ato (Ambito territoriale ottimale) in
cui è suddivisa la regione, nei quali operano 17 gestori dei servizi di igiene urbana per 273 Comuni.
Le Ato sono Toscana centro , Toscana Costa e Toscana sud , ma per i tre comuni dell’Alto Mugello si fa
riferimento all’Ato dell’Emilia-Romagna. I gestori dei servizi di igiene urbana operanti (rilevati attraverso una
ricerca sul Web) risultano invece essere 17, come già accennato:
Aamps Azienda Ambientale di Pubblico Servizio SpA – Livorno
Aer Ambiente Energia Risorse SpA – Val di Sieve
Alia Servizi Ambientali – province Firenze-Prato-Pistoia
Asmiu – Massa
Belvedere – Peccioli
Gea Garfagnana Ecologia Ambiente srl – Garfagnana
Hera – Alto Mugello
Nausicaa SpA – Carrara
Retiambiente SpA
Ascit Servizi ambientali SpA – Piana lucchese Base srl – Bagni di Lucca
Ersu SpA – Lunigiana e Versilia
Esa Elbana servizi ambientali SpA – Isola d’Elba
Geofor SpA – provincia di Pisa
Rea Rosignano energia ambiente SpA – Val di Cecina e livornese
Sea ambiente SpA – Viareggio
Seitoscana Servizi ecologici integrati Toscana SpA – Arezzo-Grosseto-Siena
Sistema Ambiente SpA – Lucca
Come si vede, la situazione da un punto di vista delle aziende che gestiscono attualmente il servizio è molto
differenziata.
Nell’Ato della Toscana centro la gestione dei rifiuti è concentrata in due operatori: Alia servizi ambientali spa
– nata dall’aggregazione delle società Quadrifoglio spa, Publiambiente spa, Asm spa e Cis srl – per le
province di Pistoia, Prato e Firenze, con l’eccezione della Val di Sieve gestita invece da Aer spa.
Nella Toscana sud, nel 2014 è stata costituita Sei Toscana spa come gestore unico: la compagine sociale è
costituita dalle precedenti aziende operanti nel territorio, ovvero Aisa spa, Cooplat soc. coop., Coseca spa,
Crcm srl, Csai spa, Ecolat srl, Etambiente spa, Iren ambiente Toscana spa, La Castelnuovese soc. coop.,
Revet spa, Sienambiente spa e Unieco soc. coop.
Nell’Ato Costa si verifica ancora una notevole frammentazione, con gestori che operano con bacini
circoscritti anche ad una singola città (è il caso di Carrara, Livorno, Lucca, Massa) e con risultati abbastanza
diversi.
Peraltro, dal 2021 è stata costituita Retiambiente come gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nel
perimetro dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) Toscana costa. Si tratta di una società per azioni a totale
capitale pubblico, partecipata da cento Comuni delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara;
Retiambiente è la capogruppo di un insieme di società operative locali .
Nel territorio di quattro province (Lucca, Prato, Pisa e Firenze) si supera l’obiettivo del 65% di raccolta
differenziata, ma nelle altre sei siamo ancora distanti, con percentuali al di sotto del 50%.
Due delle tre Ato principali superano la soglia del 65%, ma con differenze notevoli al proprio interno. Nell’Ato
Toscana sud, che è appena al 50%, tutte e tre le province registrano percentuali insufficienti; in quella della
Costa, la sola provincia di Pisa è quasi al 68%, mentre le altre variano poco sopra il 50%.
Per quanto riguarda la situazione per gestore in genere il dibattito, anche alla luce delle normative vigenti, si
concentra sulla dimensione delle aziende, e sui bacini in cui esse operano.
Da un’analisi dei dati però non sembrano emergere indicazioni univoche. Infatti, ad esempio per le aziende
che gestiscono il servizio di raccolta dei rifiuti in singole città verifichiamo una sorta di polarizzazione, con
Sistema ambiente (Lucca) che registra più dell’80% di differenziata, ma anche Sea risorse (Viareggio) e
Aamps (Livorno) sono sopra al 65%, viceversa Asmiu (Massa) e Nausicaa (Carrara) sono molto al di sotto
anche del 50%.
Per quanto riguarda i grandi bacini serviti, sostanzialmente quello di Sei Toscana, che comprende le
province di Arezzo, Grosseto e Siena, e di Alia, per le province di Firenze, Pistoia e Prato, verifichiamo
un’analoga situazione, visto che il primo gestore è al 50% e l’altro veleggia oltre il 66%, gestendo da solo
quasi il 40% dei rifiuti urbani prodotti in Toscana.
Non diversa la situazione per le aziende che operano in bacini più contenuti, ad esempio Ersu che opera in
Lunigiana e Versilia (80%) e Gea nella vicina Garfagnana (53%).
di Marco Talluri, https://ambientenonsolo.com