Ambiente e non solo
La raccolta differenziata in Toscana nel 2020: analisi per ATO e per gestore dei servizi di igiene urbana
Nell’articolo In Toscana nel 2020 ancora 77 comuni su 273 con meno del 45% di raccolta differenziata, utilizzando i dati messi. disposizione da ARRR, ho descritto la situazione relativamente alla percentuale di raccolta differenziata registrata negli ultimi cinque anni (2016-2020) nei 273 comuni della Toscana.
In questo articolo riprendo gli stessi dati e provo a esaminarli confrontandoli con la dimensione delle ATO (Ambito Territoriale Ottimale)in cui è suddivisa la Toscana, e con i gestori dei servizi di igiene urbana operanti nei 273 comuni della regione.
Le ATO sono:
e poi per i tre comuni dell’Alto Mugello si fa riferimento all’ATO dell’Emilia-Romagna (TER).
I gestori dei servizi di igiene urbana operanti (rilevati attraverso una ricerca sul Web) risultano essere 17:
Come si vede la situazione da un punto di vista di aziende che gestiscono attualmente il servizio è molto differenziata.
Nelle ATO della Toscana Centro la gestione dei rifiuti è concentrata in due operatori Alia Servizi ambientali SpA – nata dall’aggregazione delle società Quadrifoglio SpA, PubliaAmbiente SpA, ASM SpA eCIS srl – per le province di Pistoia, Prato e Firenze, con l’eccezione della Val di Sieve gestita da AER SpA.
Nella Toscana Sud nel 2014 è stata costituita Sei Toscana SpA come gestore unico, la compagine sociale è costituita dalle precedenti aziende operanti nel territorio A.I.S.A. SpA, Cooplat Soc. Coop., Coseca SpA, C.R.C.M. Srl, CSAI SpA, Ecolat Srl, Etambiente SpA, Iren Ambiente Toscana SpA, La Castelnuovese Soc. Coop., Revet SpA, Siena Ambiente SpA e Unieco Soc. Coop.
Nell’ATO Costa si verifica ancora una notevole frammentazione, con gestori che operano con bacini circoscritti anche ad una singola città, è il caso di Carrara, Livorno, Lucca, Massa, e con risultati abbastanza diversi, come è facilmente possibile riscontrare nelle seguenti tabelle interattive.
Peraltro, dal 2021 è stata costituita RetiAmbiente che sarà il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nel perimetro dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO)Toscana Costa. Si tratta di una società per azioni a totale capitale pubblico, partecipata da cento Comuni delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara. RetiAmbiente è la capogruppo di un insieme di società operative locali.
Nel territorio di quattro province (Lucca, Prato, Pisa e Firenze) si supera l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, ma nelle altre sei siamo ancora distanti, con percentuali al di sotto del 50%.
Due delle tre ATO principali superano la soglia del 65%, ma con differenze notevoli al proprio interno. Nell’ATO Toscana Sud, che è appena al 50%, tutte e tre le province registrano percentuali insufficienti, in quella della Costa, la sola provincia di Pisa è quasi al 68%, mentre le altre variano poco sopra il 50%.
Ma i dati più interessanti sono quelli contenuti nella tabella interattiva che segue, che evidenziano la situazione per singolo gestore. In genere il dibattito, anche alla luce delle normative vigenti, si concentra sulla dimensione delle aziende, e sui bacini in cui esse operano.
Da un’analisi di questi dati però non sembrano emergere indicazioni univoche. Infatti, ad esempio per le aziende che gestiscono il servizio di raccolta dei rifiuti in singole città verifichiamo una sorta di polarizzazione, con Sistema Ambiente (Lucca) che registra più dell’80% di differenziata, ma anche Searisorse (Viareggio) e Aamps (Livorno) sono sopra al 65%, viceversa Asmi (Massa) e Nausicaacarrara (Carrara) sono molto al di sotto anche del 50%.
Per quanto riguarda i grandi bacini serviti, sostanzialmente quello di Seitoscana, che comprende le province di Arezzo, Grosseto e Siena, e di Alia, per le province di Firenze, Pistoia e Prato, verifichiamo una analoga situazione, visto che il primo gestore è al 50% e l’altro veleggia oltre il 66%, gestendo da solo quasi il 40% dei rifiuti urbani prodotti in Toscana.
Non diversa la situazione per le aziende che operano in bacini più contenuti, ad esempio Ersu che opera in Lunigiana e Versilia all’80% e Gea nella vicina Garfagnana con il 53%.
Nelle tabelle che seguono incrociamo i dati relativi agli ATO ed ai Gestori con quelli delle percentuali di differenziata registrata nei vari comuni.