Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
La Finanza su Sei Toscana
Ipotesi evasione milionaria
Spuntano verifiche in sede effettuate nelle scorse settimane
Maurizio Caldarelli, Grosseto. Sei Toscana, dal 1° gennaio 2014 gestore unico del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti dell’Ato Toscana Sud, che comprende le province di Arezzo, Grosseto e Siena e sei comuni livornesi, è finita al centro di accertamenti della guardia di finanza di Siena. Le Fiamme Gialle sono intervenute per una serie di presunte irregolarità fiscali e tributarie per un complessivo di 17 milioni di euro evasi. Saranno adesso le autorità competenti, tra cui l’Agenzia delle entrate, a esaminare le carte e comprendere se vi siano o meno degli illeciti commessi e richiedere, nel caso, le somme dovute o accogliere le ragioni della società che, vista la natura delle contestazioni, ha facoltà di opporsi. «I rilievi espressi nel processo verbale di contestazione che ci è stato notificato dalla guardia di finanza lo scorso 8 giugno riguardano una serie di atti e/o fatti a cui è stata data una differente interpretazione giuridico-tributaria da parte degli organi verificatori, da cui scaturirebbero asserite maggiori imposte», spiega il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini, che poi aggiunge: «È doveroso sottolineare che, trattandosi di una diversa interpretazione di atti e fatti, comunque riconducibili alle precedenti amministrazioni che hanno gestito la società dal 2016 all’inizio del 2021, non è ravvisabile alcun intento di evadere le imposte da parte di Sei Toscana». «La società, convinta di poter dimostrare il suo corretto operato si è subito attivata, in questa fase preliminare, con le autorità competenti così da poter chiarire ogni addebito», continua Fabbrini, precisando che «Sei Toscana conferma piena disponibilità e spirito di collaborazione, come già avvenuto durante i giorni di verifica effettuati nelle scorse settimane nella nostra sede».L’operato delle Fiamme Gialle ha suscitato rumore. I rilievi mossi dagli accertatori nel verbale si riferirebbero a operazioni e fatture degli anni passati, situazioni configurate come evasione delle imposte. Questioni però complesse e oggetto di interpretazioni tributarie diverse. Il meccanismo dell’accertamento è comunque scattato e qualche preoccupazione la suscita per il possibile contraccolpo economico. Sei Toscana, tra l’altro, è reduce da una ricapitalizzazione di 31 milioni e può contare su un capitale sociale di altri 75; cifra che dovrebbe assicurare sufficiente solidità.