Guardando al tasso di riciclo, l’Italia si posiziona al terzo posto dopo Germania e Spagna
Nel corso del decennio 2006-2016, ultimo anno disponibile, la gestione dei rifiuti in tutta Europa si è orientata sempre più verso il riciclo: la produzione complessiva di rifiuti è rimasta pressoché stabile a 2,5 Mldt, mentre è cresciuto il recupero di materia che passa da 1.029 a 1.102 Mt (+7%).
Nello stesso arco temporale in Italia i rifiuti totali prodotti sono passati da 155 a 164 Mt (+6%) e il riciclo è cresciuto da 76 a 108 Mt (+42%).
Molte filiere del riciclo hanno avuto delle buone performance in questi anni, con dati positivi sia a livello europeo che italiano.
I rifiuti di imballaggio, per esempio, hanno visto crescere del 27% l’avvio al riciclo dell’UE28, passando da 46 Mt del 2006 a 58 Mt nel 2016: nello stesso periodo, in Italia si è passati da 6,7 a 8,5 Mt, con uguale incremento percentuale registrato in Europa.
Il tasso di riciclo rispetto all’immesso al consumo è passato nell’UE28 dal 57 al 67%, mentre in Italia è cresciuto da 55 a 67%, perfettamente in linea col dato europeo e con i nuovi obiettivi europei del 65% al 2025 e del 70% al 2030. Rispetto alle principali economie europee (Germania, Francia, Spagna e Regno Unito) l’Italia è al terzo posto dopo Germania (71%) e Spagna (70%).
Vediamo, in sintesi, l’andamento delle singole filiere, come riportato nella prima parte del rapporto.
Carta e cartone. Il riciclo degli imballaggi in Italia è aumentato da 3.291 kt nel 2009 a 3.981 kt nel 2018, con un aumento di 690 kt pari al 21%. Sul totale di imballaggi di carta e cartone immessi al consumo la percentuale di quelli avviati al riciclo è aumentata dall’80 all’81%, a fronte di un obiettivo europeo del 75% al 2025 e dell’85% al 2030.
Vetro. Il riciclo degli imballaggi è aumentato da 1.362 kt nel 2009 a 1.886 kt nel 2018, con una crescita di 524 kt pari al 38%. Sul totale di imballaggi di vetro immessi al consumo la percentuale di quelli avviati al riciclo è aumentata dal 66 al 76%, a fronte di un obiettivo eu-ropeo del 70% al 2025 e del 75% al 2030.
Plastica. Il riciclo degli imballaggi è aumentato da 701 kt nel 2009 a 1.020 kt nel 2018, con un aumento di 319 kt pari al 45%. Sul totale di imballaggi di plastica immessi al consumo la percentuale di quelli avviati al riciclo è aumentata dal 33 al 45%, a fronte di un obiettivo europeo del 50% al 2025 e del 55% al 2030.
Legno. Il riciclo degli imballaggi in legno è aumentato da 1.208 kt del 2009 a 1.926 kt nel 2018, con una crescita di 718 kt pari al 59%. Sul totale di imballaggi di legno immessi al consumo la percentuale di quelli avviati al riciclo è aumentata dal 58 al 63%, a fronte di un obiettivo europeo del 25% al 2025 e del 30% al 2030.
Alluminio. Il riciclo dei rottami di alluminio è passato da 683 kt del 2009 a 981 kt nel 2018, con un aumento di 298 kt pari al 44%. In Italia dal 2009 è via via diminuita la produzione di alluminio primario, fino a cessare del tutto nel 2013. Nel nostro Paese si produce solo alluminio secondario, da riciclo, derivante sia da recuperi interni (scarti dei processi di laminazione ed estrusione integrati con impianti di rifusione) che da rottami pre-consumo (da processi industriali) e post-consumo (dismissioni di mezzi di trasporto, demolizioni edili, rifiuti di beni di consumo e imballaggi). Nello stesso periodo il riciclo degli imballaggi in alluminio è passato da 31 kt del 2009 a 54 kt nel 2018, con un aumento di 23 kt pari al 74%. Sul totale di imballaggi di alluminio immessi al consumo la percentuale di quelli avviati al riciclo è aumentata dal 51 all’80%, a fronte di un obiettivo europeo del 50% al 2025 e del 60% al 2030.
Acciaio. Il riciclo dei rottami di acciaio è aumentato da 12,8 Mt del 2009 a 12,9 Mt nel 2018, con una crescita di 100 kt. Nel 2018 il rottame di provenienza italiana riciclato è pari al 54% della produzione di acciaio (24 Mt), mentre nel 2009 era pari al 65%. Il riciclo degli imballaggi in acciaio è passato da 356 kt del 2009 a 387 kt nel 2018, con un aumento di 31 kt pari a otto punti percentuali in più. Sul totale di imballaggi di acciaio immessi al consumo la percentuale di quelli avviati al riciclo è aumentata dal 78 al 79%, a fronte di un obiettivo europeo del 70% al 2025 e dell’80% al 2030.
In questi dieci anni la filiera dei RAEE ha aumentato i quantitativi raccolti da 193.043 t del 2009 a 310.611 del 2018, con un aumento di 117.568 t pari al 61%. Se si considerano gli ultimi dati disponibili di raccolta pro-capite, l’Italia passa da 3,2 kg/ab del 2009 a 4,1 kg/ab nel 2016, una crescita lenta, che porta il nostro Paese al 42% di raccolta rispetto al peso medio dell’immesso al consumo nel triennio precedente, lontana dall’obiettivo del 45% al 2016 e del 65% al 2019.
Pile e accumulatori portatili. Tra il 2013 e il 2018 il tasso di raccolta è cresciuto da 8.420 a 10.432 t con un aumento di 2.012 t (+24%). Nello stesso periodo il tasso di raccolta rispetto all’immesso al consumo è cresciuto dal 36 al 42%, contro un obiettivo al 2016 del 45%.
Oli minerali usati. Nei dieci anni appena trascorsi la filiera degli oli minerali usati ha visto incrementare le quantità avviate a rigenerazione da 100 kt del 2009 a 123 kt nel 2018, (+23 kt), pari al 23% in più.
Oli e grassi vegetali e animali esausti. Nei dieci anni appena trascorsi la filiera degli oli e grassi animali e vegetali usati ha visto incrementare le quantità raccolte e avviate a riciclo da 42 kt del 2009 a 76 kt del 2018. La crescita in questi anni è stata dell’81%.
Frazione organica e fanghi. Nell’arco di un decennio la raccolta della frazione organica è passata da 3,3 Mt del 2008 a oltre 6,6 Mt nel 2017, con una crescita di 3,3 Mt, pari al 100%.
Rifiuti inerti da costruzione e demolizione. I dati di recupero di materia dai rifiuti da C&D pubblicati da ISPRA sono disponibili a partire dal 2013. In questi ultimi quattro anni (2013-2017) la filiera dei rifiuti da C&D ha visto incrementare la produzione dei rifiuti da 48 a 56 Mt (+17%) mentre le quantità recuperate sono cresciute da 36 Mt del 2013 a 42 Mt del 2017 (+6Mt), pari al 16% in più. Il tasso di riciclo è però rimasto pressoché costante.
Veicoli fuori uso. Nei dieci anni appena trascorsi il reimpiego e riciclo passa da 1.212 kt del 2007 a 896 kt del 2016, con una riduzione di 316 kt principalmente dovuta al calo dei quantitativi di veicoli fuori uso prodotti. Anche il tasso di reimpiego e riciclaggio non ha un andamento molto positivo, facendo registrare un solo punto percentuale di incremento in dieci anni (da 82 a 83%), al di sotto del target dell’85% previsto per il 2015. Il recupero complessivo cala da 1.224 kt del 2007 a 897 kt nel 2016, mentre il tasso di recupero complessivo è fermo all’83% rispetto ai rifiuti generati, decisamente lontano dal target del 95% previsto al 2015.
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