Il Sole 24 Ore
UTILITIES
Operazione da 178 milioni L’obiettivo: espandersi anche nel Centro Italia
Cheo Condina
Iren si aggiudica la divisione ambientale di Unieco, gruppo messo in liquidazione coatta amministrativa, e si consolida nella filiera rifiuti (in cui è già leader nel trattamento della plastica) avvicinandosi ad A2A ed Hera. La procedura di gara era iniziata nell’ottobre del 2019 e ha visto partecipare, in una prima fase, anche la cordata Acea-A2A e “in finale” la multiutility Aimag. Alla fine l’ha spuntata Iren con un’offerta che ha valorizzato Unieco Ambiente 178 milioni di enterprise value (di cui 88 di debito). Per il gruppo guidato da Massimiliano Bianco si tratta di un’acquisizione di peso, certamente impegnativa da “digerire”, ma che permette di rilevare impianti di trattamento chiave (oggi che ottenere le autorizzazioni per costruirli è tutt’altro che banale) e di espandersi a livello geografico nel Centro Italia, in particolare in Toscana e comunque in zone che necessiteranno di ulteriori investimenti nel settore ambientale.
In particolare, Unieco Ambiente è presente in cinque Regioni: Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Puglia. Iren, che nell’operazione è stata assistita dallo studio legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners, potrà consolidare nel proprio bilancio una parte delle società rilevate e facenti capo a Unieco Ambiente che hanno complessivamente registrato nel 2018 un Ebitda adjusted di circa 17 milioni a fronte di un indebitamento finanziario netto adjusted pari complessivamente a circa 88 milioni. «L’operazione – ha sottolineato dichiarato l’ad di Iren Massimiliano Bianco – è coerente con la nostra strategia di sviluppo della filiera integrata dei rifiuti ed inoltre ci consentirà di ampliare ulteriormente le infrastrutture di trattamento e smaltimento integrandole in modo sinergico con quelle del nostro gruppo». Non solo, questa acquisizione, ha aggiunto, «ci consente di accelerare il conseguimento degli obiettivi strategici mentre ci configura come rilevante player a livello nazionale nella filiera dei rifiuti, sia per volumi gestiti che per capacità impiantistica».
Una ulteriore conferma che Iren si è ormai lasciata alle spalle la fase di risanamento e ora può guardare a possibili occasioni di M&A per crescere anche fuori dalle aree di riferimento visto che lo scorso inverno aveva già puntato forte su Sorgenia (poi andata a F2i) e continua a guardare con interesse una possibile joint venture con la valdostana Cva sulle energie rinnovabili che risulta tuttavia in stand-by per le incertezze politiche della Regione autonoma.