Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba
Individuata un’altra ecoballa sui fondali a est di Cerboli. I palombari del Gruppo operativo subacquei hanno
effettuato diverse immersioni, nel tentativo di disancorarla dal materiale fangoso che parzialmente la avvolge
e ne impedisce il sollevamento. Le attività su questa ecoballa saranno effettuate garantendo le più elevate
condizioni di sicurezza per i sommozzatori e per contenere al massimo i possibili rischi di dispersione
durante le operazioni di recupero.Il Comitato di indirizzo, convocato ieri pomeriggio dal capo della Protezione
civile Angelo Borrelli, coordinatore degli interventi di recupero, ha preso atto delle attività finora effettuate e
ha indicato nuove modalità per il proseguo dei lavori. Le operazioni, iniziate il 6 agosto, hanno visto gli
assetti specializzati della Marina Militare impegnati – grazie anche alla collaborazione della Guardia costiera
– nelle fasi di ricerca, localizzazione, identificazione e recupero e hanno portato al ripescaggio di 12 ecoballe,
oltre all’individuazione della tredicesima di ieri.Le attività finora portate avanti, coadiuvate da un continuo
monitoraggio di ricercatori e tecnici Ispra e Arpat, hanno permesso il recupero e la messa a dimora nel sito
temporaneo di stoccaggio di 15 tonnellate di rifiuti, su cui sono iniziate le analisi necessarie allo smaltimento.
Durante la riunione sono state inoltre valutate le risultanze delle operazioni di indagine e ricerca effettuate
dalla Marina mediante l'ausilio del sonar di Nave Rimini e due tipologie di side-scan Rov. Le indagini hanno
interessato un’area di oltre 20 km² e hanno analizzato 51 ipotetici bersagli, di cui solo 13 si sono poi rivelate
ecoballe, mentre la maggior parte consistevano in rocce di forma e grandezza simile.