La Nazione, Cronaca Toscana
In Toscana si concretizza la nuova società pubblica di gestione per acqua, rifiuti, gas ed elettricità
La Multiutility ora è realtà «Duemila posti di lavoro»
di Lisa Ciardi FIRENZE La grande Multiutility Toscana prende il via. Dopo mesi di annunci e indiscrezioni, ieri la nuova holding dei servizi pubblici è stata presentata in Regione, insieme ai passaggi previsti nei prossimi mesi. Primo step: la fusione per incorporazione di Alia (azienda pubblica che gestisce i rifiuti), Consiag (società di 23 comuni con partecipazioni importanti in Estra e Publiacqua), Publiservizi (holding di 35 comuni) e Acqua Toscana (costituita dai comuni per raccogliere le partecipazioni in Publiacqua). L’atto è già stato approvato dai consigli di amministrazione. Partecipata da 66 comuni della Toscana centrale (tra l’Empolese Valdelsa e le province di Firenze, Prato e Pistoia) la holding vedrà, post fusione, le quote suddivise fra Firenze (37,1%), Prato (18,2%), Pistoia (5,4%), Empoli (3.4%) e gli altri municipi aderenti (35,9%). Il tutto previa approvazione dei consigli comunali e dell’assemblea della società entro settembre 2022. Con la fusione in Alia di Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana, Firenze conferirà in aumento di capitale anche la partecipazione in Toscana Energia e Pistoia quella in Publiacqua. A seguire, due aumenti di capitale: il primo, entro l’ultimo trimestre 2022, per i conferimenti delle quote delle altre ‘utilities’ interessate e il secondo, entro il 2023, con la quotazione in Borsa e la creazione di una public company con almeno il 51% del capitale pubblico e il 49% finanziato dal mercato azionario. L’obiettivo è gestire tutti i servizi pubblici: acqua e rifiuti, ma anche gas ed energia elettrica (Estra e Toscana Energia), guardando a Siena e Arezzo in tempi rapidi, poi al resto della Toscana e fuori regione. «Il primo nucleo di aggregazione – spiega Alberto Irace, ad di Alia – è in grado di garantire già oggi 700 milioni di ricavi, dati 2021, con un Ebidta di 171 milioni, investimenti per 171 milioni e un patrimonio netto di 467. L’apertura alle altre aziende toscane punta ad arrivare a oltre 3 miliardi di fatturato, potenzialmente oltre 4 espandendosi in regioni limitrofe. Con la Multiutility e la quotazione si potranno migliorare i servizi, contenere le bollette, raddoppiare i dividendi per i comuni e aumentare gli investimenti». «Un momento storico – commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani –. L’operazione sta in capo ai comuni, ma per la Toscana è di grandissimo significato avere una multiutility regionale. Non possiamo che guardare con grande simpatia al progetto, che vede collaborare amministrazioni di colore diverso». A illustrare l’operazione i sindaci coinvolti. «Abbiamo una blindatura del controllo pubblico – ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella – e ci sarà una straordinaria disponibilità di risorse per gli investimenti, fino a 1,5 miliardi. La multiutility porterà 2mila posti di lavoro e al raddoppio dei dividendi in favore dei soci pubblici. Infine, la prospettiva di tenere sotto controllo l’aumento delle tariffe».