In Toscana del sud avviate a riciclo 6 ton di olio alimentare esausto negli ultimi 18 mesi

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In Toscana del sud avviate a riciclo 6 ton di olio alimentare esausto negli ultimi 18 mesi

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In Toscana del sud avviate a riciclo 6 ton di olio alimentare esausto negli ultimi 18 mesi

Fabbrini: «Se non smaltito correttamente, può creare danni ambientali molto significativi. Basta un litro d’olio alimentare esausto per rendere non potabile un milione di litri d’acqua»

Da rifiuto in grado di provocare enormi danni se disperso nell’ambiente, a risorsa per nuovi prodotti circolari: nella Toscana del sud sta crescendo rapidamente la raccolta differenziata dell’olio alimentare esausto, permettendone il successivo recupero in impianti dedicati.

Solo negli ultimi 18 mesi, nei 104 Comuni serviti da Sei Toscana – il gestore unico dell’igiene urbana nell’area sud della regione – sono state raccolte infatti circa 6 tonnellate di olio alimentare esausto, ovvero quello precedentemente impiegato per cucinare e conservare il cibo (come olio di frittura, olio dei sottoli o delle scatolette di tonno, ecc).

Una volta raccolti in modo differenziato, questi oli alimentari esausti possono essere trasformati in lubrificanti, biodiesel, tensioattivi e saponi. La rigenerazione è il processo che meglio valorizza l’olio usato ed ha un alto rendimento: da 100 kg di olio usato si possono ottenere circa 65 kg di olio base rigenerato e 20/25 kg di gasolio e bitume. Non a caso circa il 30% del mercato delle basi lubrificanti in Italia è costituito da basi rigenerate.

Se invece questi oli venissero dispersi nell’ambiente, i risultati sarebbero molto diversi. Per questo Sei Toscana sta infrastrutturando il territorio moltiplicando i punti di raccolta.

«Si tratta di un servizio che, nel tempo, potenziamo sul territorio grazie all’istallazione di specifici contenitori di raccolta – spiega il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini – È importante mettere a disposizione della comunità un servizio ad hoc per intercettare questo rifiuto che, se non smaltito correttamente, può creare danni ambientali molto significativi: basta infatti un litro d’olio alimentare esausto per rendere non potabile un milione di litri d’acqua, una quantità che potrebbe dissetare circa 140 persone per 10 anni».

Il conferimento è semplice, comodo e veloce: l’olio esausto di cucina deve essere raffreddato e raccolto separatamente all’interno di contenitori in plastica. I recipienti, ben chiusi, vanno poi conferiti presso i punti raccolta posizionati nel territorio oppure portati direttamente al centro di raccolta.

È vietato invece conferire all’interno dei contenitori stradali l’olio minerale (come l’olio motore delle macchine) o lubrificanti che possono invece essere conferiti presso la rete dei centri di raccolti e le stazioni ecologiche o direttamente ai rivenditori.

Per maggiori informazioni e per vedere i punti di raccolta presenti in ogni comune: www.seitoscana.it o numero verde 800127484.

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