Imballaggi ridotti nei prodotti a marchio

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Imballaggi ridotti nei prodotti a marchio

Il Tirreno, Toscana Economia&Lavoro

Imballaggi ridotti nei prodotti a marchio

Luca Signorini

Sono spesso i più convenienti tra gli scaffali. E non è solo una questione di prezzo. Al risparmio per il portafogli si aggiunge un contributo per la riduzione dei rifiuti. I prodotti a marchio rappresentano una vetrina per la grande distribuzione. E sono una cartolina per il brand all’esterno, protagonisti del marketing. È una questione di fiducia, di fidelizzazione, di immagine. Unicoop Tirreno, Esselunga e Conad Nord Ovest misurano il proprio impegno sull’economia circolare anche e soprattutto sulle merci che “firmano” in prima persona, pur essendo soltanto dei distributori. È come metterci la faccia. Il percorso è avviato da anni ed è ormai consuetudine, a maggior ragione oggi con i consumatori che hanno aumentato di molto la propria consapevolezza sul tema. Conad Nord Ovest, per esempio, nel biennio 2019/2020 ha reso riciclabili, biodegradabili e compostabili, con un occhio all’ecodesign, 220 prodotti, che diventeranno 391 nel corso di quest’anno. Per i clienti informati, sugli imballaggi ha inserito indicazioni sui materiali che compongono la confezione e sulle modalità di smaltimento, per un corretto invio a riciclo. «I comportamenti di acquisto del consumatore stanno cambiando, e in questo senso la grande distribuzione può ricoprire un ruolo di grande importanza per orientare il consumatore verso scelte più consapevoli», sottolinea la società. Esselunga va nella stessa direzione: il 60 per cento del packaging delle produzioni proprie è in materiale riciclabile o riciclato, l’80 per cento dei prodotti a marchio è prodotto in Italia, l’80 per cento del parco fornitori è costituito da piccole e medie imprese del territorio. «Una crescita economica inclusiva e sostenibile promuovendo la vendita di prodotti locali», fa sapere l’azienda. «Siamo consapevoli di poter concretamente contribuire al raggiungimento di alcuni dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals) delle Nazioni Unite, e assumere un ruolo da protagonisti nella svolta verso un modello economico più equo e sostenibile – sottolinea Sami Kahale, amministratore delegato di Esselunga – per dar vita a un vero cambiamento abbiamo definito un piano strategico di sostenibilità con obiettivi sfidanti da raggiungere entro il 2025 attraverso soluzioni innovative». Non è da meno Unicoop Tirreno, che proprio per la sua natura di impresa – commerciale e sociale – da decenni lavora per ridurre l’immondizia prodotta e abbattere le emissioni nocive. «La nostra attenzione sul tema degli imballaggi e delle plastica è alta da sempre – spiega Massimo Favilli, direttore soci e comunicazione – sui prodotti a marchio Coop abbiamo eliminato il packaging su dentifrici, flaconi dei detergenti e maionese, le vaschette dell’ortofrutta sono in tek riciclato e non più in plastica, tutta la linea Vivi Verde è in confezioni riciclabili e compostabili». Il brillantante Casa Coop, prodotto per la lavastoviglie, ha il peso del flacone alleggerito e il 100% di plastica riciclata, con l’inserimento di una apertura facilitata dell’etichetta coprente e l’indicazione per il consumatore della filiera di raccolta per facilitarne il corretto riciclo. E ancora le “sgrammature” (riduzione del peso) delle confezioni dell’acqua minerale e degli shopper riutilizzabili, l’incarto del burro Vivi Verde in monomateriale, imballaggi al 100% riciclati per capsule di caffè, detersivi per pavimenti Vivi Verde, la linea ammorbidenti concentrati.

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