Corriere della Sera
L’intervista Roberto Gualtieri
«Il termovalorizzatore a Roma è una scelta di sostenibilità
M5S contro? Però li hanno usati»
Il sindaco: da Conte uscita infelice sulla Francia, ma penso non abbia dubbi
di Maria Teresa Meli
Sindaco Roberto Gualtieri, perché il termovalorizzatore? Non era nel suo programma elettorale, ma in quello di Calenda.
«Mi ero impegnato a realizzare gli impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma per superare una situazione indecorosa senza eguali in Europa. Nelle linee programmatiche di inizio mandato si prevede “il potenziamento della capacità di incenerimento”. Dopo lo studio delle alternative disponibili abbiamo concluso che è necessario un nuovo impianto. Useremo le migliori tecnologie che consentono l’abbattimento delle emissioni. Col nostro piano ridurremo del 90% il fabbisogno di discariche, del 45% le emissioni e produrremo energia per 150.000 famiglie. È una svolta storica per la città e anche per il Paese nel segno della sostenibilità e dell’ambiente. Per la precisione sugli impianti il mio programma e quello scritto di Calenda erano pressoché identici».
Come riuscirà a bypassare il piano rifiuti regionale?
«Stiamo lavorando con governo e Regione per individuare strumenti e procedure, anche straordinarie, per garantire rapidità, certezza ed efficienza. Sono sicuro che riusciremo a trovare soluzioni idonee anche alla luce delle prossime scadenze giubilari. La Capitale non può permettersi il lusso di arrivare impreparata a questo appuntamento».
L’assessora regionale Lombardi, del M5S, è contraria, non teme di mettere a rischio le prossime elezioni regionali del Lazio facendo esplodere l’alleanza giallo rossa? Peraltro anche la Cgil si è detta contraria…
«Mi confronterò numeri alla mano con l’assessora Lombardi, che ha usato toni misurati. Vorrei sottolineare che Chiara Appendino ha portato tranquillamente per cinque anni i suoi rifiuti nel termovalorizzatore di Torino. In tante città come Bologna o Napoli i termovalorizzatori non hanno impedito l’alleanza tra Pd e 5 Stelle. Le scelte di Roma sugli impianti, dove i 5 Stelle sono all’opposizione, non hanno alcuna implicazione politica né nazionale né regionale. Con i sindacati, in cui ci sono posizioni diverse, aprirò a breve un tavolo».
A proposito dell’alleanza giallorossa, non vi imbarazza che Conte abbia detto che non saprebbe chi scegliere tra Macron e Le Pen?
«Sicuramente non è stata un’uscita felice. Io ricordo una lettera congiunta Conte-Macron che è stata decisiva per ottenere il Recovery, quindi voglio pensare e sono convinto che in cuor suo non abbia dubbi».
La scelta del termovalorizzatore è dovuta anche all’inerzia della sindaca Raggi, ma allora perché affidarle Expo 2030?
«Come è normale e giusto i partiti di opposizione esprimono alcune presidenze di commissione. Queste commissioni non hanno ruoli esecutivi ma di controllo. La gestione della candidatura a Expo spetta al Comitato promotore presieduto da Giampiero Massolo, al sindaco e alla Farnesina, con cui stiamo lavorando molto bene».
I biodigestori si ottengono prima del termovalorizzatore. Basterebbero quelli e una riorganizzazione dell’Ama. Toccare l’Ama è un tabù ?
«Il nostro piano prevede due biodigestori per l’organico, due impianti di recupero per carta cartone e plastica e 30 centri di raccolta. Resta il fatto che l’indifferenziato, che porteremo sotto il 35%, deve comunque andare in discarica o in termovalorizzazione. L’alternativa sarebbe una discarica da 1 milione di tonnellate ogni 3 anni. Il nostro piano di impianti è quello che in assoluto comporta la maggiore riduzione di emissioni e di consumo di suolo. Il risparmio sui costi oggi smisurati di trattamento e smaltimento, spesso all’estero o in altre regioni, ci consentirà di procedere in modo ancora più incisivo a reingegnerizzare e migliorare raccolta, spazzamento e pulizia delle strade».
Danimarca, Belgio e Olanda avevano puntato sugli inceneritori, ora stanno cambiando strada…
«Ci sono paesi che dovranno ridurre la capacità di incenerimento perché ne hanno in eccesso. L’Italia e Roma ne hanno troppo poca, e fanno un uso eccessivo delle discariche che sono molto più inquinanti. L’Ue chiede di portare le discariche sotto il 10%, e considera i termovalorizzatori complementari rispetto al riciclo. La capacità del nostro impianto sarà parametrata a un forte aumento della differenziata proprio per evitare il rischio di “sedersi” sui livelli attuali».
Dopo i no tav e i no triv potrebbe scatenarsi un movimento contro questo inceneritore e il Pd potrebbe perdere voti a sinistra…
«Non mi sembra che nelle città italiane e europee che hanno termovalorizzatori questo scenario si sia verificato. Io mi confronterò con tutti con grande rispetto e attenzione. Abbiamo obiettivi ambientali avanzatissimi che intendiamo perseguire col supporto attivo del mondo ambientalista e della filiera del riciclo. Chiudere integralmente il ciclo sul territorio, adottare il modello discarica zero e produrre energia pulita con i nostri rifiuti è la scelta più green che si possa fare».
Sia sincero: era meno impegnativo preparare il Pnrr che fare il sindaco di Roma?
«Fare il sindaco di Roma è un onore e un privilegio. Proprio per questo devo esserne degno e ho il dovere di risolvere in modo strutturale la vergognosa saga dei rifiuti che si trascina da anni nella Capitale d’Italia».